Negli ultimi anni si è assistito a una crescente diffusione di infezioni sostenute da microrganismi “Alert” o “sentinella” (così definiti a causa della loro elevata patogenicità e diffusibilità), come i microrganismi multiresistenti all’azione degli antibiotici. L'incidenza delle complicanze infettive in ambiente ospedaliero, infatti, continua ad essere un problema rilevante, che incide negativamente sulla qualità dell'assistenza e sulla gestione economica dell'ospedale. Tuttavia, la letteratura scientifica in materia suggerisce come il cambiamento delle abitudini tra gli operatori sanitari in tema di prevenzione delle infezioni associate all'assistenza sanitaria (ICA) sia di difficile realizzazione e come il ruolo del fattore umano, relazionale e di controllo diretto e semplice dei fenomeni possa costituire una chiave per l’efficace adozione di corrette procedure operative. Seguendo queste indicazioni l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Ancona nell’aprile del 2010 ha deciso di investire nel progetto “Costruzione ed implementazione di una strategia multimodale per la gestione del ‘fattore umano’ nel controllo della circolazione di microrganismi multi resistenti”, rivolto in particolare alle coordinatrici infermieristiche delle diverse Unità operative aziendali e al personale di assistenza dell’AOU di Ancona. In tal senso la scelta è stata quella, nell’ambito di un progetto più ampio volto alla riduzione della circolazione di microrganismi multiresistenti in ambito ospedaliero, di attivare un sistema di sorveglianza e controllo di tali microrganismi. Con 3 obiettivi specifici: 1) valutare la circolazione dei microrganismi multiresistenti in tutto l'ospedale e nelle singole SOD; 2) verificare l’applicazione dei protocolli di isolamento per i pazienti colpiti; 3) ridurre la trasmissione ‘person to person’ in ospedale. Il sistema di sorveglianza è stato successivamente articolato in una serie di passaggi consequenziali: dalla realizzazione di materiale informativo sulle strategie operative da adottare all’ideazione di un primo ‘alert’, con relativa comunicazione da parte del personale della SOD di Igiene Ospedaliera, fino alla creazione di una check-list di controllo delle precauzioni effettivamente adottate nella pratica assistenziale. L’utilizzo di tecnologie informatiche ha poi portato alla realizzazione di un software per il monitoraggio ed il reporting della circolazione dei microrganismi multiresistenti. Tutti interventi che hanno consentito la condivisione e applicazione dei protocolli di sorveglianza e che hanno prodotto ottimi risultati: in particolare una riduzione della durata della degenza (1,33 gg.), un miglioramento della gestione delle stanze di degenza e un aumento del 7% (dall’83% al 90%) dei pazienti sottoposti a precauzione di isolamento. L’esperienza dell’Azienda Ospedaliera è stata adottata in forma stabile ed è in corso di riproduzione a livello regionale nell’ambito del “Progetto Ccm-Risk Analysis per il controllo delle ICPA nelle Unità di terapia intensiva e di Chirurgia e per la valutazione di efficacia di strategie preventive nella pratica clinica”.