Migliorare l'efficacia della gestione dei pazienti con infarto acuto del miocardio attraverso un percorso assistenziale appositamente studiato in termini di appropriatezza e volto alla tempestività delle prestazioni eseguite come la fibrinolisi e l'angioplastica. È questo il principale obiettivo realizzato dall'Azienda sanitaria provinciale di Palermo con un progetto avviato a febbraio 2012 su proposta della direzione aziendale.
L'esperienza – che a seguito di una prima fase sperimentale è stata adottata parzialmente in forma stabile dall'Azienda – è nata dopo che il Programma nazionale di valutazione degli esiti del 2011 aveva evidenziato per la ASP Palermo un esito meno favorevole rispetto alla media nazionale della proporzione di pazienti con infarto del miocardio e sopraslivellamento del tratto ST trattati con angioplastica coronarica (nota in inglese con l'acronimo PTCA, Percutaneous Transluminal Coronary Angioplasty). Il progetto si è strutturato in due fasi principali. La prima è stata la definizione e applicazione di percorso assistenziale di pazienti con infarto del miocardio e sopraslivellamento del tratto ST – in particolare per l'esecuzione di fibrinolisi e di angioplastica – e in secondo luogo la diffusione della scheda per il monitoraggio del percorso, in cui vengono registrate le prestazioni effettuate e i tempi di esecuzione delle stesse. In quest'ultima fase sono stati coinvolti in particolare 48 medici delle Unità ospedaliere di Medicina d'urgenza e Pronto Soccorso dei cinque presìdi ospedalieri aziendali, nove medici dell'Unità di Cardiologia del presidio ospedaliero civico di Partinico e altri quattro dell'Unità di Emodinamica del presidio G.F. Ingrassia. Le diverse unità operative sono state coinvolte in modo integrato fra di loro, in quanto il paziente, accettato, valutato e trattato secondo quanto previsto dal percorso nei Pronto Soccorso dei presidi ospedalieri e nell'Unità operativa di Cardiologia del Presidio ospedaliero Civico di Partinico, viene inviato per eventuale angioplastica all'Unità operativa di Emodinamica del Presidio ospedaliero G.F. Ingrassia.
Il cambiamento più significativo ottenuto dall'esperienza è stato il monitoraggio delle prestazioni assistenziali da parte degli attori che le hanno eseguite. Una difficoltà iniziale è stata la mancata completezza delle schede dei pazienti, con conseguente complessità nel valutare l'adesione al percorso assistenziale nel 30% dei casi. Problema al quale si è rimediato con una comunicazione mirata ai professionisti per un monitoraggio più preciso del percorso assistenziale.
Anche se adottata a regime solo parzialmente dalla ASP, l'esperienza ha portato a benefici quantificabili: ha interessato tutti e cinque i presìdi dell'Azienda e i pazienti che sono risultati aderenti al nuovo percorso assistenziale – e che quindi sono stati tempestivamente trasferiti in centri di cardiologia “hub” con possibilità di effettuare l'angioplastica – sono stati 101 sui 147 oggetto del monitoraggio. Al 31 dicembre 2012 il percorso assistenziale è stato applicato a circa il 70% dei pazienti.