Una check-list per migliorare la fase di dimissione dei pazienti dall'ospedale, in particolare di quelli anziani. È lo strumento escogitato dall'Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma per ridurre i ripetuti ricoveri di malati cronici e di persone affette da più patologie e per questo soggette a riacutizzazioni.
L'aumento di pazienti polipatologici, anziani e fragili in particolare, ha indotto l'Unità ospedaliera di Lungodegenza critica dell'AOU parmense, insieme al Settore scientifico disciplinare (SSD) di governo clinico, gestione del rischio e coordinamento qualità e accreditamento, a promuovere uno studio multidisciplinare per analizzare le criticità emergenti e definire nuovi strumenti per garantire la continuità assistenziale e migliorare la sicurezza della dimissione dei pazienti. Già esperienza di successo in ambito chirurgico, la “check list” è stata presa in considerazione per essere estesa anche a quest'altro processo assistenziale complesso.
Dopo uno studio preliminare orientato all'osservazione e all'identificazione delle aree di intervento prioritarie, il progetto – partito a ottobre 2011 – si è articolato in quattro fasi. La prima si è strutturata in un'analisi del problema, ossia delle criticità evidenziate in fase di dimissione nei pazienti polipatologici e fragili. In secondo luogo è stata messa a punto una check list, frutto del lavoro condiviso multiprofessionale, che ha tradotto le procedure aziendali della dimissione del paziente fragile in specifiche azioni e comportamenti osservabili. Nuovo modus operandi che ha portato in primo piano gli aspetti comunicativo–relazionali con il paziente, i familiari e fra i professionisti stessi. La terza fase è stata la sperimentazione della check list, dal primo ottobre 2011 al 29 maggio 2012. A consolidamento dei risultati raggiunti, la check list è stata estesa a tutte le quattro strutture della Lungodegenza e, ad oggi, a tutte le strutture del dipartimento geriatrico-riabilitativo.
Da ottobre 2011 a maggio 2012 sono state compilate 658 check list (56% sul totale di 1165 dimissioni). Importanti i risultati rilevati attraverso la compilazione di schede da parte dei professionisti, il 78,6% del campione (517 schede). La check list ha intercettato un elevato numero di “quasi eventi/errori latenti”: il 67,8% delle schede ha riportato almeno una “non conformità” con prevalenza maggiore per infermieri (17%) e operatori socio-sanitari (12,5%) rispetto ai medici (5,75%). Per i medici é risultata preponderante la mancata verifica dell'attivazione dei servizi territoriali-medici di medicina generale; per gli infermieri, la mancata compilazione della lettera di dimissione infermieristica con l'ultima terapia effettuata ed il controllo dei dispositivi; per gli operatori socio-sanitari, la mancata verifica dell'igiene del paziente.
L'esperienza è stata presentata alla XV Conferenza Nazionale HPH & HS che si è svolta l'8 novembre 2012 a Trieste ed è stata classificata fra i poster premiati. In più è citata in una pubblicazione del Dipartimento per la Salute britannico dal titolo “Ready to go? Planning the discharge and the transfer of patients from hospital and intermediate care” (2010).