Conoscere le emozioni legate alla sofferenza, alla morte, al lutto e migliorare la comunicazione nella richiesta di donazione d'organi. È l'obiettivo di un particolare progetto formativo realizzato dall'ASL Roma H volto a esplorare il ruolo dell'operatore sanitario nello spazio tra la vita e la morte e a migliorarne aspetti cognitivi, emotivi e relazionali.
“Da Caronte all'Ade”, questo il nome dell'iniziativa, è stata portata avanti dall'Unità sanitaria locale Roma H che comprende i comuni di Albano, Frascati, Marino, Nettuno, Pomezia e Velletri. Inizialmente in forma sperimentale, da ottobre a novembre 2012, l'esperienza è stata poi adottata in forma stabile dalla ASL e inserita nel piano formativo aziendale anche per altri reparti.
Rivolto a 26 operatori fra medici, caposala e infermieri, il progetto ha consentito di delineare un percorso formativo che non fosse solo teorico, ma che potesse ‘scoprire’ e portare al centro dell'attenzione quegli aspetti emotivi spesso ‘taciuti’ o non riconosciuti da parte degli operatori sanitari stessi, come se il fatto di ricoprire ‘un ruolo’ possa garantire l'esenzione da reazioni ‘umane’ di fronte a sentimenti forti quali la sofferenza e il lutto. La didattica del momento formativo è stata articolata in relazioni frontali, per la condivisione di concetti e termini, e in lavori di gruppo e basati sul ‘role playing’. L'obiettivo era quello di costruire un'area di linguaggio comune rispetto a dolore e morte, portare il personale sanitario a imparare a gestire le proprie emozioni e a conoscere gli elementi cognitivi ed emotivi legati alla relazione di aiuto. Infine, un'attenzione particolare è stata rivolta alla comunicazione nella richiesta di donazione di organi ai familiari di pazienti defunti. Oltre alla struttura proponente, in fase di programmazione dell'iniziativa è intervenuta anche l'Unità ospedaliera complessa, per la formazione e l'autorizzazione ha contribuito la direzione sanitaria aziendale, mentre per l'attuazione hanno collaborato il reparto di rianimazione e terapia intensiva dell'Ospedale di Velletri, l'Unità ospedaliera complessa CSM Anzio Nettuno (Dipartimento Salute Mentale).
L'idea è scaturita dal fatto che l'operatore sanitario sempre più spesso deve assolvere a compiti articolati sul piano ‘assistenziale’ e dall'esigenza di migliorare la cultura della donazione che non dovrebbe limitarsi a un semplice calcolo numerico dei risultati raggiunti in termini di donazioni per numero di abitanti, ma dovrebbe diventare elemento centrale di una corretta relazione fra operatori, utenti e familiari. L'esperienza, più che corso, di formazione è servita in effetti a migliorare la capacità di comunicazione del personale e a far prendere coscienza a medici e infermieri delle proprie emozioni, di quelle altrui e della relativa soggettività della loro gestione. Ne ha risentito positivamente anche la coesione del gruppo di lavoro.
Grazie ai risultati ottenuti i contenuti formativi del progetto della ASL Roma H saranno pubblicati in un manuale sul “Procurement” ai fini del trapianto con la casa editrice Aracne di Frascati (Roma).