Sperimentare un sistema di sorveglianza che desse luogo alla costruzione di un protocollo di buone pratiche di cura nei disturbi del comportamento alimentare (Dca). Con queste premesse l’Azienda sanitaria di Potenza, in Basilicata, ha dato il via nell’aprile del 2008 a questo ambizioso progetto incentrato sui disturbi del comportamento alimentare, al cui interno oggi vanno annoverate tutte quelle patologie (le più conosciute sono l’anoressia e la bulimia) caratterizzate da un’alterazione del comportamento alimentare e da una alterata percezione della propria immagine corporea. Stando agli ultimi dati resi noti dal ministero della Salute, in Italia sono almeno 3 milioni le persone tra i 13 e i 35 anni che soffrono di disturbi alimentari, con unasoglia d’età che si sta ulteriormente abbassando fino ad arrivare a coinvolgere anche bambini di dieci anni. E il fenomeno, che finora è stato maggiormente femminile, comincia a diffondersi anche nell’universo maschile. In base a questi dati e conoscendo la reale incidenza di questi disturbi, l’obiettivo del progetto, dunque, era quello di delineare una mappa dettagliata dei servizi pubblici presenti nel territorio nazionale, di realizzare un’attività di sorveglianza dell’incidenza e della prevalenza dei Dca che afferiscono ai servizi attraverso la raccolta dati effettuata da una rete di centri di accreditata esperienza, di misurare la variabilità e le caratteristiche di nuovi casi di disturbi da comportamento alimentare e, infine, di definire un protocollo di buone pratiche nel trattamento dei Dca basato su evidenze scientifiche. Un compito non facile, considerata la difficoltà di trattare un malattia che nella seconda metà del Novecento ha assunto i caratteri di una vera e propria “epidemia sociale”. Il progetto, terminato nel dicembre del 2010 (originariamente il termine era fissato al dicembre 2008) ma poi adottato in pianta stabile dall’Azienda, ha portato all’elaborazione di un elenco dettagliato dei servizi censiti clusterizzato e consultabile dalla popolazione. Nello specifico, il progetto sui Dca ha prodotto miglioramenti in termini di riorganizzazione, a cominciare dalla sistematizzazione dei percorsi e della relativa codificazione, in termini di processi operativi, con ricadute positive sul trattamento, e anche in termini di appropriatezza organizzativa, grazie ad una maggiore compliance dei percorsi terapeutici. Da sottolineare, inoltre, il ruolo informativo/comunicativo svolto dal Cup, oltre che dalle strutture organizzative direttamente coinvolte nella realizzazione del progetto, e il ruolo molto attivo svolto dai cittadini-pazienti nella fase attuativa del progetto. L’esperienza della ASP di Potenza ho ottenuto un riconoscimento ufficiale: quello di partecipare, per la seconda volta, al progetto ministeriale quale centro di eccellenza per la cura dei disturbi da comportamento alimentare.
Sul piano organizzativo interno, l’esperienza ha contribuito in modo sensibile alla strutturazione di modalità operative certe ed efficienti.