75 anni di Oms. Ma l’obiettivo di curare tutti resta lontano

di Paolo Petralia, Vicepresidente vicario di Fiaso e Dg Asl 4 Liguria

Settantacinque anni fa, “per la prima volta nella storia, la salute è stata formalmente riconosciuta come diritto umano con l’entrata in vigore della Costituzione dell’Organizzazione mondiale della sanità”. Lo ricordava nei giorni scorsi in un tweet il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, in occasione della Giornata mondiale della Salute celebrata il 7 aprile – anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione dell’Oms – con l’obiettivo di promuovere la sensibilizzazione sulla salute e il benessere a livello mondiale, a vantaggio di tutti e grazie a uno sforzo comune.

Giova rammentare come ormai sia consolidata l’idea che la salute non sia soltanto assenza di malattia bensì stato di completo benessere fisico, psichico e spirituale: ma affinché ciò rappresenti un diritto davvero esigibile – nonostante i notevoli miglioramenti ottenuti in questi tre quarti di secolo – c’è ancora molto da fare.

Questo articolo è stato pubblicato in Rassegna STAMPA