
Bruxelles, 25 settembre 2025 – “La forza lavoro sanitaria è la vera infrastruttura strategica dell’Europa. Investire in persone e innovazione non è un costo: è un moltiplicatore di valore sociale ed economico”. Con queste parole Giovanni Migliore, presidente di Fiaso, è intervenuto in audizione alle Commissioni Sant ed Empl del Parlamento Europeo, dedicate al piano Ue per affrontare la crisi del personale sanitario.
Migliore ha lanciato un messaggio chiaro: occorre rendere più attrattive le carriere sanitarie. “Welfare aziendale, benefit, servizi per le famiglie ma anche strumenti di sistema: una piattaforma nazionale di mobilità interaziendale permetterebbe ai professionisti di spostarsi senza lasciare il servizio pubblico, rafforzando coesione e stabilità del personale”.
Fiaso ha ricordato che in Europa mancano oltre 1,2 milioni tra medici, infermieri e ostetriche e che l’Italia si trova in una situazione particolarmente critica, con un rapporto infermieri/medici pari a 1,5, ben al di sotto della media Ue (2,4). Più della metà dei medici italiani ha superato i 55 anni, e il 27% è già oltre i 65, la quota più alta in Europa.
Il presidente ha sottolineato i passi avanti fatti in Italia – dalla stabilizzazione dei precari alla legge contro le aggressioni – e la portata della nuova Legge Delega sulle professioni sanitarie, che introduce il cosiddetto ‘task shifting’ e un migliore equilibrio di competenze tra medici e infermieri.
Sul fronte dell’innovazione, Migliore ha puntato i riflettori sull’intelligenza artificiale: “Può liberare fino al 5% del tempo dei professionisti oggi assorbito da burocrazia e compiti ripetitivi, migliorando efficienza e qualità delle cure”. Per accompagnare la trasformazione, “Fiaso ha già avviato il primo Osservatorio sull’IA in sanità e la piattaforma di open innovation ‘NextH’ (Next Health), che mette in rete istituzioni, imprese e tecnologie”.
Al centro resta il ruolo del management: “Le direzioni aziendali devono avere più strumenti e autonomia per guidare il cambiamento, eliminando la rigidità organizzativa imposta da norme anacronistiche. Senza margini gestionali adeguati non è possibile valorizzare il capitale umano e far crescere l’innovazione”. Infine, l’appello del presidente Fiaso all’Europa: “Serve un piano europeo per la forza lavoro sanitaria, che investa su formazione, innovazione digitale e condizioni di lavoro attrattive. È il momento di agire: solo così renderemo le professioni sanitarie attrattive, sicure e sostenibili, garantendo ai cittadini un sistema universale, equo e intelligente”.