Il lavoro agile durante la pandemia e il suo uso futuro nelle Aziende sanitarie

FIASO ha condotto, in collaborazione con l’Istituto Europeo di Neurosistemica (IEN), un progetto di ricerca-intervento per lo sviluppo del wellness organizzativo nel post emergenza Covid che ha coinvolto 14.000 dipendenti appartenenti a 16 Aziende sanitarie distribuite in 9 Regioni del territorio nazionale. L’indagine ha riguardato, tra l’altro, il ricorso allo smart working e il suo impatto durante la pandemia da Covid-19.

I risultati mostrano chiaramente il successo dell’esperienza, il generale gradimento da parte degli operatori e il miglioramento delle competenze dei soggetti coinvolti su vari piani. Inoltre, l’entrata in vigore delle nuove norme su questo tema, disciplinate dall’art. 1 del D.L 30 aprile 2021 n. 56 (il cosiddetto “Decreto proroghe”) incoraggia la flessibilità organizzativa delle Pubbliche amministrazioni nel ricorso al lavoro agile, ancorandola non più alla soglia minima del 50% ma al rispetto dei principi di efficienza, efficace e customer satisfaction. Lo smart working sembra avere, quindi, le carte in regola per candidarsi ad essere uno strumento a disposizione delle Aziende sanitarie anche una volta superata l’emergenza, con margini di miglioramento per renderlo più accessibile ed efficace.

Al webinar, che ha avuto luogo il 10 giugno, sono intervenuti Francesco Ripa di Meana, Presidente di FIASO, Marco Rotondi, Presidente di IEN, Rosa Magnoni e Giuditta Mazzi, rispettivamente Direttore Dipartimento amministrativo ospedaliero territoriale e Risorse umane dell’APSS Trento e Domenico De Masi, Professore emerito di Sociologia del lavoro all’Università La Sapienza di Roma.

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