Report Ospedali sentinella – 6 dicembre 2022

Report rilevazione ospedalizzati per COVID del 6/12/2022

La rilevazione N. 50 sui ricoverati per COVID-19 del 6/12/2022 include 17 nosocomi generalisti e quattro pediatrici. La ASL di Terni questa settimana non ha inviato i dati.

I dati sono stati raccolti alle ore 8,00 del 6/12/2022 e sono relativi ai pazienti presenti sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive.

I pazienti ricoverati per COVID sono distinti dai pazienti ricoverati con COVID, con la seguente definizione operativa:

Ricoverati PER COVID = pazienti con infezione da SARS-COV-2 con segni clinici, laboratoristici e radiografici di interessamento delle basse vie aeree

Ricoverati CON COVID = pazienti con infezione accertata da SARS-COV-2, senza segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare, il cui ricovero è determinato da altre patologie

Ricoverati totali adulti (età 18 e oltre) – 17 ospedali

Complessivamente i pazienti adulti ricoverati (PER COVID + CON COVID) sia in reparto ordinario che in terapia intensiva sono 813, aumentati del 15,8% rispetto alla settimana precedente. La distribuzione è la seguente.

A1) Pazienti ricoverati PER COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 17 ospedali

Totale 246 (31,7% dei ricoverati in area COVID)

Femmine 41,9%            Maschi 58,1%

 % sul totaleEtà media pond.Comorbidità
Vaccinati75,6%77,793,0%
Non vaccinati24,4%74,288,3%

Vaccinati da più di 180 giorni 81,7%

A2) Pazienti ricoverati CON COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 17 ospedali

Totale 529 (68,3% dei ricoverati in area COVID)

Femmine 52,2% Maschi 47,8%

 % sul totaleEtà media pond.
Vaccinati85,8%77,8
Non vaccinati14,2%72,5

Vaccinati da oltre 180 giorni 77,3%

B1) Pazienti ricoverati PER COVID in terapia intensiva – 17 ospedali    

Totale 32 (84,2% dei ricoverati in area TI COVID)

Femmine 10      Maschi 22

 % sul totaleEtà media pond.Comorbidità
Vaccinati23/32 (71,9%)71,322/23
Non vaccinati9/32 (28,1%)71,49/9

Vaccinati da più di 180 giorni 20/23

B2) Pazienti ricoverati CON COVID in terapia intensiva – 17 ospedali

Totale 6 (15,8% dei ricoverati in area TI COVID)

Femmine 2        Maschi 4

 % sul totaleEtà media pond.
Vaccinati5/673,2
Non vaccinati1/684,0

Vaccinati da più di 180 giorni 4/5

Commento e Interpretazione dei dati

I ricoverati con infezione da SARS-COV2 anche questa settimana sono in crescita (+15,8%) rispetto alla settimana scorsa. In ordinario l’andamento è simile a quello della passata rilevazione, con un aumento maggiore dei CON COVID (+21,9%) mentre i PER COVID crescono solo del 4,6%, ovvero in una proporzione ancora minore rispetto alla settimana passata.

I CON COVID rappresentano la grande maggioranza dei ricoverati con infezione da SARS COV-2 (68,3%).

Nelle terapie intensive la crescita è inversa rispetto all’ordinario. Troviamo un aumento netto dei PER COVID (+13 ricoverati rispetto alla settimana precedente con un raddoppio dei soggetti di sesso maschile) e un numero molto ridotto di CON COVID (8 ricoverati in meno della passata rilevazione).

Le età medie ponderate delle due popolazioni di vaccinati e non fra i ricoverati PER COVID in ordinario segnano una differenza di tre anni circa, mentre nei CON COVID  la differenza è più ampia. Nelle intensive non si notano differenze di età media nei PER COVID.

La percentuale di donne in ordinario supera il 40% alla rilevazione odierna. Anche nelle intensive le ricoverate PER COVID permangono in minoranza.

Si conferma l’alta proporzione dei ricoveri dei non vaccinati che sono circa al 25% in ordinario e al 28% nelle intensive.

Si segnala, come sempre, l’alta percentuale dei soggetti con comorbidità, che nelle intensive arriva sostanzialmente al 100% sia tra i vaccinati che fra i non vaccinati, mentre la proporzione dei soggetti vaccinati da oltre sei mesi è stabile intorno all’80%.

Le indicazioni principali dell’attuale rilevazione possono essere così sintetizzate.

  1. I ricoveri per infezione da SARS COV-2 negli adulti fanno registrare un nuovo aumento. Per i PER COVID la crescita è molto contenuta in ordinario, anzi sembra rallentare, mentre è diversa la situazione nelle intensive, dove si osserva un aumento evidente. I CON COVID si comportano all’opposto, troviamo un aumento consistente in ordinario e un calo nelle intensive. I dati odierni sembrano confermare l’ipotesi secondo cui la maggiore circolazione del virus stia causando quadri patologici di gravità limitata. Tuttavia, se la crescita dei CON COVID, che oggi rappresentano circa il 70% dei ricoverati con infezione da SARS COV-2, si confermerà o si allargherà, si porranno dei problemi organizzativi piuttosto rilevanti per le strutture sanitarie.

Nelle intensive invece registriamo un aumento sensibile dei ricoverati PER COVID. Questo può derivare dalla crescita dei ricoveri PER COVID in ordinario osservata nelle settimane precedenti; se la frenata della crescita dei ricoveri in ordinario non è un dato casuale, si dovrebbe registrare un calo delle intensive nelle prossime rilevazioni. In seguito si potrà ragionare meglio sul fenomeno.

  • Le proporzioni di non vaccinati sia in ordinario che in intensiva restano alte. E’ probabile che la crescente copertura vaccinale stia generando una riduzione proporzionale dei ricoveri dei vaccinati rispetto ai non vaccinati. L’azione delle vaccinazioni, specie se tempestive, è avvalorata anche dai seguenti dati: una minore proporzione di non vaccinati fra i ricoverati CON COVID che suggerisce una maggiore protezione del vaccino per i casi gravi; la minore proporzione dei vaccinati oltre 180 giorni nei CON COVID che suggerisce che il mancato tempestivo ricorso alla quarta dose può causare più facilmente casi complessi, dato confermato anche dalla quasi totalità dei PER COVID vaccinati da oltre 180 giorni nelle intensive.

I problemi maggiori restano imperniati sui soggetti con comorbidità, la cui presenza fra i ricoverati è massiccia. La non corretta tempistica delle vaccinazioni soprattutto per questi soggetti è un importante determinante dei ricoveri.

  • Per le classi di età pediatriche la situazione è piuttosto stabile. E’ comunque oggetto di attenzione la concentrazione dei casi PER COVID nella classe d’età 0-4 anni. Le età maggiori sembrano esenti da casi seri questa settimana nonostante la circolazione virale in aumento. Fortunatamente abbiamo di nuovo le terapie intensive prive di casi.

Non cambiano i punti principali già indicati nei precedenti report che sono:

  1.  Il minor burden a carico della popolazione femminile, e in particolare la costante differenza di proporzioni nelle intensive, depone per una minore suscettibilità delle donne verso le forme gravi, almeno nelle classi di età adulte.
  2. L’altissimo numero di comorbidi detta indicazioni molto precise: a) necessità di un’adeguata copertura vaccinale per i soggetti fragili, con la giusta tempistica, ivi inclusa la somministrazione della quarta dose e il recupero dei non vaccinati con fragilità b) necessità di predisporre interventi di prevenzione primaria per le persone con comorbidità che, pur se coperte da dosi adeguate di vaccino, possono andare incontro a quadri di COVID gravi.
  3. I dati attuali confermano che la protezione vaccinale è rispettivamente crescente verso: l’infezione, l’ospedalizzazione, la terapia intensiva, anche nei confronti delle nuove varianti. Le differenze rilevate fra vaccinati e non nei vari setting assistenziali lo dimostrano con chiarezza.
  4. L’età dei ricoverati è mediamente più alta fra i vaccinati.

C) Ricoveri pediatrici – 7 ospedali

Complessivamente sono 23 i pazienti sotto i 18 anni ricoverati PER o CON COVID. Nessun caso è in terapia intensiva, né si sono registrati casi di MIS-C. C’è un ricoverato in più rispetto alla scorsa rilevazione, con un aumento solo dei PER COVID in ordinario.  

I PER COVID in ordinario sono diciotto, otto in più rispetto alla settimana passata. Le femmine sono otto. Tranne un ragazzo della classe 12 – 18 anni, sono tutti della classe 0-4 anni con otto bambini sotto i sei mesi.

Sei dei ricoverati presentano comorbidità rilevanti.

Non sono riportati casi di MIS-C.

I ricoverati pediatrici CON COVID sono cinque, quattro in meno della settimana precedente. Due sono nella classe 0-4, uno dei quali con meno di sei mesi, troviamo poi un soggetto nella classe 5-11 e due fra i 12 e 18 anni entrambi non vaccinati.

Nessun bambino è ricoverato in terapia intensiva, né PER COVID né CON COVID.

Questa rilevazione mostra una sostanziale stabilità del numero complessivo dei ricoverati con un aumento dei PER COVID in ordinario tutti molto piccoli. Si torna all’assenza di ricoveri di bambini in intensiva.

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