Report Ospedali sentinella – 3 gennaio 2023

Report rilevazione ospedalizzati per COVID del 3/1/2023

La rilevazione N. 54 sui ricoverati per COVID-19 del 3/1/2023 include 17 nosocomi generalisti e quattro pediatrici. Questa settimana mancano i dati della ASL Friuli Occidentale.

I dati sono stati raccolti alle ore 8,00 del 3/1/2023 e sono relativi ai pazienti presenti sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive.

I pazienti ricoverati per COVID sono distinti dai pazienti ricoverati con COVID, con la seguente definizione operativa:

Ricoverati PER COVID = pazienti con infezione da SARS-COV-2 con segni clinici, laboratoristici e radiografici di interessamento delle basse vie aeree

Ricoverati CON COVID = pazienti con infezione accertata da SARS-COV-2, senza segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare, il cui ricovero è determinato da altre patologie

Ricoverati totali adulti (età 18 e oltre) – 17 ospedali

Complessivamente i pazienti adulti ricoverati (PER COVID + CON COVID) sia in reparto ordinario che in terapia intensiva sono 695, diminuiti di 5 unità (-0,7%) rispetto alla settimana precedente. La distribuzione è la seguente.

A1) Pazienti ricoverati PER COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 17 ospedali

Totale 239 (36,9% dei ricoverati in area COVID)

Femmine 41,8%            Maschi 58,2%

 % sul totaleEtà media pond.Comorbidità
Vaccinati82,0%77,090,3%
Non vaccinati18,0%75,381,4%

Vaccinati da più di 180 giorni 87,2%

A2) Pazienti ricoverati CON COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 17 ospedali

Totale 409 (63,1% dei ricoverati in area COVID)

Femmine 48,6% Maschi 51,4%

 % sul totaleEtà media pond.
Vaccinati82,9%76,5
Non vaccinati17,1%76,6

Vaccinati da oltre 180 giorni 77,3%

B1) Pazienti ricoverati PER COVID in terapia intensiva – 17 ospedali    

Totale 32 (68,1% dei ricoverati in area TI COVID)

Femmine 14      Maschi 18

 % sul totaleEtà media pond.Comorbidità
Vaccinati17/32 (53,1%)75,313/17
Non vaccinati15/32 (46,9%)72,113/15

Vaccinati da più di 180 giorni 14/17

B2) Pazienti ricoverati CON COVID in terapia intensiva – 17 ospedali

Totale 15 (31,9% dei ricoverati in area TI COVID)

Femmine 5  Maschi 10

 % sul totaleEtà media pond.
Vaccinati13/1571,1
Non vaccinati2/1577,5

Vaccinati da più di 180 giorni 11/13

Commento e Interpretazione dei dati

I ricoverati per infezione da SARS COV-2 questa settimana in totale sono stabili con una diminuzione minima di cinque soggetti (-0,7%). Per i ricoverati in ordinario PER COVID c’è però un aumento del 7,1%, mentre per i CON COVID si registra un calo del 5,3%. I ricoverati PER COVID restano comunque una minoranza dei ricoverati in ordinario con infezione da SARS COV-2 (36,9%).

I ricoverati PER COVID in intensiva sono aumentati di sette unità, più o meno della stessa quota diminuiscono i CON COVID in tali reparti (sei pazienti in meno).

Le età medie ponderate delle due popolazioni di vaccinati e non fra i ricoverati PER COVID in ordinario questa settimana differiscono di un paio d’anni, nei CON COVID le età medie sono identiche. Nelle intensive troviamo di nuovo un’età media di tre anni maggiore dei PER COVID fra i vaccinati, mentre è il contrario fra i CON COVID.

La percentuale di donne in ordinario è stabile intorno al 42%. Nelle intensive le ricoverate PER COVID donne sono cresciute questa settimana rispetto agli uomini pur restando in minoranza.

La proporzione dei ricoveri dei non vaccinati alla rilevazione odierna è leggermente più bassa rispetto alle precedenti rilevazioni fra i ricoverati in ordinario (18%), ma torna a salire di molto nelle intensive toccando il 47%, quasi la metà dei ricoverati PER COVID in intensiva.

Si segnala, come sempre, l’alta percentuale dei soggetti con comorbidità soprattutto nelle intensive. La proporzione dei soggetti vaccinati da oltre sei mesi fra i PER COVID è vicina al 90% in ordinario, e supera l’80% anche nelle intensive.

Le indicazioni principali dell’attuale rilevazione possono essere così sintetizzate.

  1. I ricoveri per infezione da SARS COV-2 negli adulti dopo una diminuzione abbastanza costante nelle precedenti settimane sembrano stabilizzarsi. Tuttavia se si osserva l’andamento dei ricoverati del nostro campione nell’ultimo mese occorre fare delle considerazioni al momento sicuramente preliminari e inconclusive. L’effetto di una probabile minor circolazione del virus si è riflettuta dapprima in una diminuzione dei ricoverati CON COVID ovvero degli asintomatici ricoverati per altri motivi, mentre i PER COVID hanno cominciato a diminuire più tardi, come era prevedibile, in quanto la latenza di decrescita dei casi più gravi è maggiore in caso di diminuzione dell’Rt. Poi, nelle ultimissime rilevazioni, sono calati effettivamente i PER COVID. La rilevazione odierna che segnala una continuazione del calo dei ricoveri CON COVID, ma un aumento dei ricoveri PER COVID, accende una microspia da seguire nel tempo essendo possibile interpretare tale andamento come un moderato aumento della severità dei quadri di COVID.
  2. La proporzione di non vaccinati in ordinario è leggermente più bassa del 20%, ma nelle intensive è invece in forte crescita. Tuttavia occorre sempre porre tale dato in relazione con lo scarso numero dei casi, per cui sbalzi di questo tipo possono anche avere una componente casuale. La crescente copertura vaccinale continua a tenere ridotta la proporzione dei ricoveri dei vaccinati rispetto ai non vaccinati, fenomeno che sembra rilevante nelle terapie intensive. Fra i ricoverati CON COVID osserviamo una minore proporzione di non vaccinati, tale dato conferma la maggiore protezione del vaccino per i casi gravi.

I problemi più rilevanti restano imperniati sui soggetti con comorbidità, la cui presenza fra i ricoverati è massiccia. La non corretta tempistica delle vaccinazioni soprattutto per questi soggetti è un importante determinante dei ricoveri. Questa è ormai un’evidenza consolidata che però non appare determinare alcun mutamento nei comportamenti.

  •  Le classi di età pediatriche mostrano ancora un’oscillazione fra i PER COVID che aumentano di cinque unità. C’è invece un calo netto dei CON COVID. Il dato sembra abbastanza in linea con l’andamento registrato fra gli adulti.

Non cambiano i punti principali già indicati nei precedenti report che sono:

  1.  Il minor burden a carico della popolazione femminile, e in particolare la costante differenza di proporzioni nelle intensive, depone per una minore suscettibilità delle donne verso le forme gravi, almeno nelle classi di età adulte.
  2. L’altissimo numero di comorbidi detta indicazioni molto precise: a) necessità di un’adeguata copertura vaccinale per i soggetti fragili, con la giusta tempistica, ivi inclusa la somministrazione della quarta dose e il recupero dei non vaccinati con fragilità b) necessità di predisporre interventi di prevenzione primaria per le persone con comorbidità che, pur se coperte da dosi adeguate di vaccino, possono andare incontro a quadri di COVID gravi.
  3. I dati attuali confermano che la protezione vaccinale è rispettivamente crescente verso: l’infezione, l’ospedalizzazione, la terapia intensiva, anche nei confronti delle nuove varianti. Le differenze rilevate fra vaccinati e non nei vari setting assistenziali lo dimostrano con chiarezza.
  4. L’età dei ricoverati è mediamente più alta fra i vaccinati.

C) Ricoveri pediatrici – 7 ospedali

Complessivamente sono 15 i pazienti sotto i 18 anni ricoverati PER o CON COVID, incluso un soggetto in intensiva CON COVID, non sono segnalati soggetti con MIS-C. C’è un ricoverato in meno rispetto alla scorsa rilevazione.  

I PER COVID in ordinario sono undici, cinque in più rispetto alla settimana passata. Sei sono femmine. Dieci bambini sono della classe 0-4 anni di cui cinque sotto i sei mesi, nessuno nella classe 5-11 anni e uno della classe 12-18.

Quattro dei ricoverati presentano comorbidità rilevanti.

Non sono riportati casi di MIS-C.

I ricoverati pediatrici CON COVID sono tre, sei in meno della settimana precedente. Due con meno di sei mesi, e un soggetto nella classe fra i 12 e i 18 anni, non vaccinato.

Non si segnalano casi PER COVID in terapia intensiva, dove troviamo un solo soggetto di età inferiore ai sei mesi CON COVID.

Questa rilevazione mostra un aumento di ricoverati PER COVID e una diminuzione piuttosto evidente dei CON COVID.

Questo articolo è stato pubblicato in Ospedali sentinella e taggato , , , , .