Accordo Fiaso-Farminustria, all’Istituto Tumori Pascale di Napoli l’ultima tappa del percorso formativo sulla ricerca clinica rivolto ai manager delle Aziende

Nicora (Fiaso): “Investendo sulla ricerca clinica di qualità introduciamo innovazione nelle nostre Aziende, valorizzando gli eccellenti professionisti che operano al loro interno. Il tavolo di lavoro redigerà un documento operativo che consentirà ai Dg di trovare le soluzioni più appropriate ai problemi riscontrati nell’ambito della ricerca”

Si è svolto oggi, all’Istituto tumori Pascale di Napoli, il terzo evento formativo Fiaso-Farmindustria sulla ricerca clinica rivolto ai manager delle Aziende sanitarie e ospedaliere del sud. Si tratta dell’appuntamento conclusivo di un ciclo di incontri che ha coinvolto le eccellenze della sanità di nord, centro e sud pronte a cogliere la sfida del progetto: rendere le strutture sanitarie sempre più attrattive per realizzare le attività di ricerca clinica, dando così un contributo fondamentale al nostro Sistema sanitario nazionale.

“Siamo molto contenti di ospitare il terzo appuntamento formativo sulla ricerca clinica dedicato ai Direttori generali – dichiara Alfredo Budillon, Direttore scientifico del Pascale -. La ricerca clinica è un fiore all’occhiello dell’Istituto dei tumori di Napoli: siamo tra i primi in Italia per gli studi clinici attivi, e quelli coordinati anche per numero di pazienti arruolati rispetto agli altri Irccs. L’elevato numero di studi profit testimonia quanto la collaborazione con le aziende farmaceutiche sia importante per noi anche per alimentare un circuito virtuoso che ci permetta di aumentare il numero di studi accademici. Così come è importante sottolineare la presenza, nel nostro centro, di tre unità accreditate per la sperimentazione di fase 1. Cosa questa che rappresenta un’ulteriore opportunità di collaborazione”.

“Investendo sulla ricerca clinica di qualità introduciamo innovazione nelle nostre Aziende sanitarie, valorizzando al contempo gli eccellenti professionisti che operano nei nostri ospedali – prosegue Carlo Nicora, Direttore generale dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano e Vicepresidente di Fiaso -. Terminato questo percorso, che ha coinvolto in prima persona i Direttori generali, il tavolo di lavoro Fiaso-Farmindustria sulla ricerca clinica opererà una sintesi delle proposte operative emerse nei gruppi di lavoro che si sono riuniti nei tre incontri, che costituirà la base per la costruzione di un position paper: uno strumento operativo che consentirà a tutti i direttori generali di trovare le soluzioni più appropriate ai principali problemi incontrati nell’ambito della ricerca, calati nel contesto di ciascuna azienda sanitaria.

Verranno inoltre sviluppati progetti innovativi – prosegue – che vedranno nella collaborazione fra pubblico e privato, fra aziende sanitarie e big pharma, un importante esempio di innovazione con un unico obiettivo: dare una risposta sempre maggiore e sempre più appropriata ai bisogni dei nostri pazienti”.

Roberto Sanfilippo, Direttore generale del Cefpas di Caltanissetta e Coordinatore Fiaso Sicilia si è soffermato poi sul sistema di valutazione delle sperimentazioni cliniche in Europa, che “ha subìto un cambiamento radicale a partire dal 31 gennaio 2022, con la piena applicazione del Regolamento europeo n. 536/2014. Con l’applicazione del Regolamento, l’Unione europea persegue la finalità di promuovere l’efficienza delle sperimentazioni cliniche, soprattutto nel caso di sperimentazioni svolte in più Stati membri, garantendo standard più elevati per la sicurezza dei partecipanti e la trasparenza delle informazioni, grazie alla relativa pubblicazione di tutte quelle riguardanti l’autorizzazione, lo svolgimento e i risultati di ciascuna sperimentazione condotta in Europa, attraverso il portale dedicato per la gestione di tutte le sperimentazioni in Europa (Clinical Trials Information System, CTIS)”.

Regolamento che, come spiega Marco Zibellini, Direttore della Direzione tecnico-scientifica di Farmindustria “apre nuove opportunità di investimenti per l’Italia: migliora e snellisce infatti le procedure burocratiche necessarie per autorizzare la sperimentazione di nuovi medicinali. Per essere competitivi a livello internazionale, è importante adeguare quanto prima il quadro regolatorio con l’emanazione dei decreti attuativi da tempo annunciati; potenziare i centri sperimentali con personale dedicato e formato alla ricerca clinica e puntare sulla digitalizzazione dei processi di gestione dei trial clinici. Nel 2023 – conclude – sono previsti in Italia circa 300 studi da avviare con il nuovo Regolamento che rischiamo di perdere a vantaggio di altri Paesi senza la sua piena adozione”.

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