Covid, effetto Pasqua sui ricoveri: in una settimana +3,5%

Continua invece il calo nelle terapie intensive (-20%); alta ancora la percentuale di no vax in rianimazione: sono il 30% e hanno tutti comorbidità

Migliore (Fiaso): “Piccola scossa di assestamento causata dalle festività. Un monito a non abbassare la guardia”

L’effetto Pasqua si fa sentire anche sugli ospedali: salgono lievemente i ricoveri Covid nei reparti ordinari ma continua il calo dei pazienti in terapia intensiva.

È quanto emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere. Nella settimana 19-26 aprile il numero delle ospedalizzazioni nei venti ospedali aderenti alla rete dei sentinella è cresciuto del 3,5% a differenza di una settimana fa quando c’era stata una discesa del 5,3%.

Ad aumentare, in particolare, nell’ultimo monitoraggio sono stati i ricoveri nei reparti ordinari per l’assistenza Covid che hanno fatto registrare un incremento del 4,8%. Sul fronte rianimazioni, invece, nella settimana oggetto di monitoraggio il numero dei pazienti è sceso del 20%.

Nei reparti ordinari la quota di no vax è del 20%. Dei vaccinati, invece, la metà lo ha fatto da oltre 4 mesi senza effettuare il previsto richiamo. Nell’80% dei casi di ricovero Covid si tratta di pazienti affetti da altre patologie.

Per quanto riguarda le terapie intensive la presenza di no vax si alza a quasi il 30% e tra i non vaccinati ricoverati nelle rianimazioni il 100% ha comorbidità: si tratta dunque di soggetti fragili che avrebbero dovuto vaccinarsi per primi e che risultano invece ancora sprovvisti della copertura immunitaria.

“Assistiamo a quella che potremmo definire una piccola scossa di assestamento della situazione ospedaliera. Le festività non hanno certamente facilitato il turn over dei pazienti nei reparti; probabilmente è anche l’effetto Pasqua, già evidente sui contagi, che si scarica a distanza di dieci giorni sugli ospedali con un piccolo aumento di ricoverati: è la testimonianza della grande diffusività della variante Omicron ma anche un monito importante per le prossime settimane – osserva il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore -. Occorre non abbassare la guardia perché la pandemia non è finita. Un piccolo sforzo che non costa nulla ai cittadini anche con le mascherine: è necessario continuare a indossarle al chiuso e soprattutto serve che le utilizzino in presenza di altre persone i soggetti fragili e gli anziani che sono i più a rischio di contrarre l’infezione e finire in terapia intensiva. Continueremo a monitorare i reparti degli ospedali sentinella per verificare se questo piccolo incremento costituisca un trend oppure sia isolato e legato a circostanze puntuali”.

“La campagna vaccinale – continua Migliore – non è terminata: le aziende sanitarie e ospedaliere sono impegnate al massimo in questa fase nella chiamata attiva dei pazienti estremamente vulnerabili in carico presso i centri specialistici di cura perché completino il ciclo vaccinale con la quarta dose”.

Focus pazienti pediatrici

Continua l’andamento altalenante dei ricoveri pediatrici: nella rilevazione del 26 aprile nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali aderenti alla rete sentinella Fiaso si osserva un raddoppio del numero, sia pur ridotto, dei pazienti. Sono, tuttavia, piccole cifre (in tutto 17 pazienti) ma per il 40% dei casi riguardanti neonati si tratta di figli di genitori (almeno uno dei due) non vaccinati. 

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