World Health Forum - Veneto
Palazzo della regione
Padova
Sentendo parlare di chimica computazionale, terapie digitali, intelligenza artificiale, High Performance Computing, Big Data, Quantum Computing, viene da chiedersi a che punto siamo nel nostro Paese? Riusciremo ad uscire dallo stato di inerzia generata dalle molte pastoie burocratiche e a recuperare in ambito di opportunità di investimenti in ricerca il terreno perso negli ultimi 40 anni? Qual è l’analisi dell’attuale scenario Italiano e cosa occorre rivedere?
L’innovazione tecnologica (diagnostica e terapeutica) sta fortemente impattando sull’aspettativa e sulla qualità di vita di molti pazienti con patologie fino a qualche tempo fa considerate incurabili. Ma questo settore è ad alta complessità e richiede una revisione nei modelli di rete di ricerca che dovrà essere strutturata, snella, con al suo interno chiari ruoli e competenze per ciascun professionista in grado di far emergere le molte eccellenze scientifiche presenti nel nostro paese e nei suoi territori regionali.
Occorre anche chiedersi quale ruolo si voglia giocare come Paese Italia nella fase che precede questo percorso e quale nuova politica industriale in ambito salute si voglia mettere in campo. Ed è fondamentale dare risposta su questo ad una comunità scientifica che spesso ha dovuto cedere i frutti della ricerca italiana ad altri paesi ed ha visto emigrare i migliori talenti scientifici. Risposte attese altrettanto preziose e decisive sia per il sistema industriale della salute, fondamentale motore di investimenti in ricerca/innovazione sia per l’intera società che chiede di essere al passo in termini di accesso all’innovazione stessa e di opportunità economiche/occupazionali.
Bisogna crederci, vedere tutto questo come un necessario coraggioso investimento senza porre traguardi a troppo breve termine e per affrontare la sfida occorre unire le forze, abbattere le barricate che hanno diviso fino ad oggi industria, istituzioni, professionisti.
La pandemia ha rappresentato un momento di svolta dove tutto questo si era raggiunto rapidamente per una emergenza, ma di quella esperienza di condivisione cosa è rimasto? Sembra tutto dimenticato?
Tornare ad utilizzare senza sospetti le potenzialità di ogni attore della filiera, sfruttando expertise, tecnologia, eccellenza scientifica disponibili, potrebbe rappresentare una grande opportunità per attrarre investimenti e diventare un modello virtuoso da imitare.
Per questo ambizioso traguardo ci sono alcuni punti chiave da rafforzare: incentivare i partenariati PP semplificando e rendendo trasparenti le procedure, deresponsabilizzare le direzioni strategiche delle aziende sanitarie che si rendono garanti dei partenariati, facilitare il Networking e la capacità di lavorare in rete dei centri ad alta specializzazione, velocizzare il lavoro dei comitati etici regionali.
Oggi infatti la capacità di arruolamento competitivo degli investitori partner industriali nella ricerca è un punto fondamentale per attrarre investimenti ed accorciare i tempi di studio e restituzione pratica dell’innovazione.
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