Il Pnrr e la Missione 6

Il Pnrr italiano

Il PNRR italiano è un documento programmatico complesso, che indica come l’Italia impiegherà le risorse di Next Generation EU nell’arco di tempo tra il 2021 e il 2026. I finanziamenti resi disponibili per l’Italia, tra prestiti e sovvenzioni, ammontano a 191,5 miliardi di euro, ai quali si sono aggiunti 30,6 miliardi di euro da parte del governo italiano attraverso un fondo complementare finanziato dal bilancio nazionale.

I programmi del PNRR, finalizzati a favorire la ripresa e la resilienza del Paese, sono costruiti intorno a tematiche trasversali, e prevedono lo sviluppo di sinergie tra le progettualità delle diverse parti.

Il PNRR italiano si articola in sei Missioni, la sesta e ultima delle quali è dedicata alla Salute.

La Missione 6 del Pnrr, Salute

La Missione 6 del PNRR punta al potenziamento e al riorientamento del SSN, a partire da alcune delle criticità emerse nel corso della emergenza pandemica, in maniera da metterlo in grado di migliorare l’efficacia della risposta ai bisogni di cura e di assistenza dei cittadini.

In particolare, la Missione 6 promuove:

  • il rafforzamento della prevenzione, della assistenza territoriale e della integrazione tra servizi sanitari e sociali;
  • il miglioramento delle garanzie di accesso alle cure;
  • l’ammodernamento della dotazione strutturale del SSN (capitale umano, risorse digitali, strumentali e tecnologiche);
  • l’investimento in ricerca scientifica nell’ambito biomedico e sanitario.

La Missione si articola in due Componenti:

Componente 1: Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale;

Componente 2: Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale.

Tab. 1 – Le risorse assegnate alla Missione 6, Salute (in miliardi di euro)

Fonte: Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

La Missione prevede per ogni Componente le strategie da perseguire, gli obiettivi da raggiungere nei diversi ambiti di intervento, le misure da adottare e le risorse messe a disposizione.

Componente 1: Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale

È la componente che si concentra sul modello di assistenza sul territorio, considerato tra i punti deboli del SSN emersi con particolare evidenza nel corso della emergenza pandemica. Le azioni programmate puntano sulla realizzazione di presidi territoriali, in particolare Case e Ospedali di Comunità, sul potenziamento dell’assistenza domiciliare e sulla scelta del domicilio del paziente come setting privilegiato per l’assistenza territoriale, sullo sviluppo della telemedicina e su una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari. A Case e Ospedali di Comunità è affidato un ruolo significativo per la promozione della salute e la gestione delle cronicità, soprattutto come presidio e punto di riferimento per promuovere un modello integrato e multidisciplinare di presa in carico.

Tab. 2 – Azioni e risorse della Componente 1 (in miliardi di euro)

Fonte: Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Componente 2: Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale

La seconda componente ruota in gran parte intorno alla digitalizzazione del servizio sanitario nazionale, con una particolare attenzione per il rinnovamento e l’ammodernamento delle strutture tecnologiche e digitali esistenti e l’utilizzo dei sistemi informativi per promuovere anche attraverso questi strumenti una maggiore garanzia dei LEA. È previsto l’acquisto di grandi apparecchiature ad elevato contenuto tecnologico (TAC, risonanze magnetiche, acceleratori lineari, ecc.). Si prevede, inoltre, il potenziamento del livello di digitalizzazione delle strutture sanitarie sede di Dipartimenti di emergenza e accettazione (DEA) di I e II livello.

Un ulteriore intervento strutturale riguarda il rafforzamento della dotazione di posti letto di terapia intensiva e di semi-intensiva. Gli investimenti strutturali sugli ospedali comporteranno anche interventi di adeguamento antisismico delle strutture, non solo per esigenze di adeguamento alle norme, ma anche in considerazione del ruolo essenziale rivestito dagli ospedali pubblici in caso di disastro. 

C’è poi il rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati e la simulazione. Oltre al potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), una parte rilevante del progetto riguarda l’interoperabilità delle piattaforme di raccolta dei dati, l’integrazione di tutti i documenti sanitari e delle diverse tipologie di informazioni da parte delle Regioni, la definizione dei servizi offerti dal FSE e la creazione di una interfaccia standardizzata con gli utenti.

Un secondo asse di interventi è dedicato al rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica del Ministero della salute per l’analisi dei dati, la realizzazione di modelli predittivi per garantire i LEA e la sorveglianza e vigilanza sanitaria. È prevista, inoltre, una piattaforma nazionale nella quale far confluire domanda ed offerta di servizi di telemedicina forniti da soggetti accreditati.

In questo capitolo rientra anche la riorganizzazione della rete degli IRCCS, con l’obiettivo di rafforzare le politiche di ricerca del Ministero della salute e, in particolare, il rapporto tra ricerca, innovazione e cure.

Infine, gli investimenti a sostegno di formazione, ricerca scientifica e trasferimento tecnologico. Le misure previste riguardano in primo luogo il rafforzamento della ricerca biomedica in Italia, in particolare nel settore delle patologie rare, anche attraverso la promozione del trasferimento di tecnologie tra ricerca e imprese. Ma molta attenzione viene dedicata allo sviluppo delle competenze tecniche, professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario. L’intervento si concentra, in particolare, sulla formazione per la medicina generale, sulle infezioni ospedaliere e sulle competenze manageriali e digitali del personale sanitario.

Tab. 4 – Gli obiettivi della Componente 2

Tab. 5 – Azioni e risorse previste per la Componente 2 (in miliardi di euro)

Fonte: Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza