Meno soldi, disuguaglianze in crescita: nel 2030 la sanità starà ancora peggio

Lo studio di De Masi per Fiaso. L’ultimo lavoro del sociologo sugli scenari dell’assistenza pubblica

di Natascia Ronchetti

Non ci sarà una rivoluzione, non almeno entro i prossimi dieci anni. Il servizio sanitario nazionale – oggi avvitato in una crisi senza precedenti, dopo il tragico stress test della pandemia – sarà ancora il disagio sociale.

Si deve a Domenico De Masi, il sociologo scomparso nemmeno un mese fa, lo studio sull’evoluzione della sanità entro il 2030 voluto da Fiaso, la federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere. Una ricerca, che ha coinvolto nove esperti, per delineare lo scenario del personale che tra due lustri opererà nel servizio sanitario pubblico, tra competenze e risorse in una fase di transizione.

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