Report Ospedali sentinella – 10 gennaio 2023

Report rilevazione ospedalizzati per COVID del 10/1/2023

La rilevazione N. 55 sui ricoverati per COVID-19 del 10/1/2023 include 18 nosocomi generalisti e quattro pediatrici.

I dati sono stati raccolti alle ore 8,00 del 10/1/2023 e sono relativi ai pazienti presenti sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive.

I pazienti ricoverati per COVID sono distinti dai pazienti ricoverati con COVID, con la seguente definizione operativa:

Ricoverati PER COVID = pazienti con infezione da SARS-COV-2 con segni clinici, laboratoristici e radiografici di interessamento delle basse vie aeree

Ricoverati CON COVID = pazienti con infezione accertata da SARS-COV-2, senza segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare, il cui ricovero è determinato da altre patologie

Ricoverati totali adulti (età 18 e oltre) – 18 ospedali

Complessivamente i pazienti adulti ricoverati (PER COVID + CON COVID) sia in reparto ordinario che in terapia intensiva sono 657, diminuiti del 9,1% rispetto alla settimana precedente. La distribuzione è la seguente.

A1) Pazienti ricoverati PER COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 18 ospedali

Totale 251 (41,0% dei ricoverati in area COVID)

Femmine 39,0%            Maschi 61,0%

 % sul totaleEtà media pond.Comorbidità
Vaccinati86,8%76,495,4%
Non vaccinati13,2%79,787,9%

Vaccinati da più di 180 giorni 79,3%

A2) Pazienti ricoverati CON COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 18 ospedali

Totale 361 (59,0% dei ricoverati in area COVID)

Femmine 44,9% Maschi 55,1%

 % sul totaleEtà media pond.
Vaccinati85,0%78,1
Non vaccinati15,0%73,5

Vaccinati da oltre 180 giorni 70,4%

B1) Pazienti ricoverati PER COVID in terapia intensiva – 18 ospedali    

Totale 30 (66,6% dei ricoverati in area TI COVID)

Femmine 15      Maschi 15

 % sul totaleEtà media pond.Comorbidità
Vaccinati21/30 (70%)71,619/21
Non vaccinati9/30   (30%)68,67/9

Vaccinati da più di 180 giorni 16/21

B2) Pazienti ricoverati CON COVID in terapia intensiva – 18 ospedali

Totale 15 (33,4% dei ricoverati in area TI COVID)

Femmine 3 Maschi 12

 % sul totaleEtà media pond.
Vaccinati13/1569,8
Non vaccinati2/1566,5

Vaccinati da più di 180 giorni 8/13

Commento e Interpretazione dei dati

I ricoverati per infezione da SARS COV-2 segnano questa settimana un calo totale del 9,1%. Per i ricoverati in ordinario PER COVID la decrescita è minore (- 4,2%) mentre per i CON COVID il calo è più sensibile (- 12,6%). I ricoverati PER COVID restano una minoranza dei ricoverati in ordinario con infezione da SARS COV-2 (41%) ma la loro proporzione da qualche settimana è in crescita.

I ricoverati PER COVID in intensiva diminuiscono di due unità, mentre i CON COVID in tali reparti sono stabili.

Le età medie ponderate delle due popolazioni di vaccinati e non fra i ricoverati PER COVID in ordinario questa settimana fanno rilevare un’inversione, i non vaccinati sono in media più anziani di circa tre anni, nei CON COVID le età medie sono nettamente più alte fra i vaccinati. Nelle intensive troviamo un’età media di tre anni maggiore dei PER COVID fra i vaccinati, analogamente a quanto si osserva fra i CON COVID.

La percentuale di donne in ordinario scende al 39%. Nelle intensive continua la crescita proporzionale delle donne che ora uguagliano la numerosità degli uomini fra i PER COVID. Fra i CON COVID invece le donne sono in netta minoranza.

La proporzione dei ricoveri dei non vaccinati fra i ricoverati in ordinario alla rilevazione odierna si riduce ancora rispetto alle precedenti rilevazioni (13%), ma nelle intensive resta molto rilevante (30%).

Si segnala, come sempre, l’alta percentuale dei soggetti con comorbidità soprattutto nelle intensive. La proporzione dei soggetti vaccinati da oltre sei mesi fra i PER COVID è vicina all’80% in ordinario e un po’ inferiore nelle intensive.

Le indicazioni principali dell’attuale rilevazione possono essere così sintetizzate.

  1. I ricoveri per infezione da SARS COV-2 negli adulti sembrano riprendere una discesa che si era interrotta la settimana passata. Anche in questa rilevazione la riduzione dei CON COVID è maggiore rispetto a quella dei PER COVID. Questi ultimi, tuttavia, dopo un leggero aumento nelle ultime settimane segnano una nuova diminuzione. L’effetto di una probabile minor circolazione del virus continua a riflettersi sul minor numero di casi CON COVID ovvero degli asintomatici ricoverati per altri motivi, ma, a differenza delle precedenti rilevazioni, ora sembra iniziare a provocare anche un calo dei ricoveri PER COVID. Il timore che un calo dei CON COVID in concomitanza ad un aumento dei PER COVID fosse legato a una maggior capacità del virus di provocare casi più seri, non trova oggi riscontro.
  2. La proporzione di non vaccinati in ordinario si abbassa mentre permane alta nelle intensive. Occorre segnalare che, nonostante oscillazioni casuali possano verificarsi a causa della bassa numerosità, l’alta percentuale di non vaccinati in intensiva appare costante. La crescente copertura vaccinale continua a tenere ridotta la proporzione dei ricoveri dei vaccinati rispetto ai non vaccinati, fenomeno che sembra più rilevante nelle terapie intensive. I problemi più rilevanti restano imperniati sui soggetti con comorbidità, la cui presenza fra i ricoverati è molto alta. La non corretta tempistica delle vaccinazioni soprattutto per questi soggetti è un importante determinante dei ricoveri. Questa è ormai un’evidenza consolidata, probabilmente è il dato su cui occorre riflettere di più per riuscire a cambiare l’aspetto attuale dell’epidemia, però non appare determinare alcun mutamento nei comportamenti.
  3.  Le classi di età pediatriche mostrano una sostanziale stabilità e l’assenza di casi nelle intensive. I PER COVID sono in netta maggioranza rispetto ai CON COVID. Va segnalata la preponderante presenza di ricoverati sotto i sei mesi.  

Non cambiano i punti principali già indicati nei precedenti report che sono:

  1.  Il minor burden a carico della popolazione femminile, e in particolare la costante differenza di proporzioni nelle intensive, depone per una minore suscettibilità delle donne verso le forme gravi, almeno nelle classi di età adulte.
  2. L’altissimo numero di comorbidi detta indicazioni molto precise: a) necessità di un’adeguata copertura vaccinale per i soggetti fragili, con la giusta tempistica, ivi inclusa la somministrazione della quarta dose e il recupero dei non vaccinati con fragilità b) necessità di predisporre interventi di prevenzione primaria per le persone con comorbidità che, pur se coperte da dosi adeguate di vaccino, possono andare incontro a quadri di COVID gravi.
  3. I dati attuali confermano che la protezione vaccinale è rispettivamente crescente verso: l’infezione, l’ospedalizzazione, la terapia intensiva, anche nei confronti delle nuove varianti. Le differenze rilevate fra vaccinati e non nei vari setting assistenziali lo dimostrano con chiarezza.
  4. L’età dei ricoverati è mediamente più alta fra i vaccinati.

C) Ricoveri pediatrici – 7 ospedali

Complessivamente sono 15 i pazienti sotto i 18 anni ricoverati PER o CON COVID, nessuno è ricoverato in intensiva e non sono segnalati soggetti con MIS-C. C’è lo stesso numero di ricoverati della scorsa rilevazione.  

I PER COVID in ordinario sono tredici, due in più rispetto alla settimana passata. Sette sono femmine. Dodici bambini sono della classe 0-4 anni di cui nove sotto i sei mesi, uno nella classe 5-11 anni, nessuno della classe 12-18.

Quattro dei ricoverati presentano comorbidità rilevanti.

Non sono riportati casi di MIS-C.

I ricoverati pediatrici CON COVID sono due, uno in meno della settimana precedente. Entrambi hanno meno di sei mesi.

Non si segnalano casi in terapia intensiva né PER COVID né CON COVID.

Questa rilevazione mostra una sostanziale stabilità dei ricoveri con una netta tendenza alla presenza dei bambini di più giovane età.

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