Report Ospedali sentinella – 19 aprile 2022

Report rilevazione ospedalizzati per COVID del 19/4/2022

La rilevazione N. 23 sui ricoverati per COVID-19 del 19/4/2022 include 19 nosocomi generalisti e quattro pediatrici.

Al focus sulle partorienti hanno contribuito 8 nosocomi.

I dati sono stati raccolti alle ore 8,00 del 19/4/2022 e sono relativi ai pazienti presenti sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive.

I pazienti ricoverati per COVID sono distinti dai pazienti ricoverati con COVID, con la seguente definizione operativa:

Ricoverati PER COVID = pazienti con infezione da SARS-COV-2 con segni clinici, laboratoristici e radiografici di interessamento delle basse vie aeree

Ricoverati CON COVID = pazienti con infezione accertata da SARS-COV-2, senza segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare, il cui ricovero è determinato da altre patologie

Ricoverati totali adulti (età 18 e oltre) – 19 ospedali

Complessivamente i pazienti adulti ricoverati (PER COVID + CON COVID) sia in reparto ordinario che in terapia intensiva sono 1074 con una diminuzione del 5,3% più netta rispetto a quella registrata la settimana precedente. La distribuzione è la seguente.

A1) Pazienti ricoverati PER COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 19 ospedali

Totale 468 (44,6% dei ricoverati in area COVID)

Femmine 43,2%            Maschi 56,8%

Range di età 23 – 99 anni

 % sul totaleEtà media pond.Comorbidità
Vaccinati75,8%77,782,2%
Non vaccinati24,2%73,269,0%

Vaccinati da meno di 120 giorni 49,7%

Vaccinati da 120 giorni e oltre 50,3%

A2) Pazienti ricoverati CON COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 19 ospedali

Totale 552 (55,4% dei ricoverati in area COVID)

Femmine 49,4% Maschi 50,6%

 % sul totaleEtà media pond.
Vaccinati84%74,7
Non vaccinati16%68,9

B1) Pazienti ricoverati PER COVID in terapia intensiva – 19 ospedali    

Totale 30 (53,6% dei ricoverati in area TI COVID)

Femmine 36,7%            Maschi 63,3%

 % sul totaleEtà media pond.ComorbiditàRange età
Vaccinati73,3%71,7100%30 – 86
Non vaccinati26,7%71,2100%54 – 79

Vaccinati da meno di 120 giorni 45%

Vaccinati da 120 giorni e oltre 55%

Vaccinati con tre dosi 13

B2) Pazienti ricoverati CON COVID in terapia intensiva – 19 ospedali

Totale 24 (46,4% dei ricoverati in area TI COVID)

Femmine 37,5%            Maschi 62,5%

 % totaleEtà media pond.
Vaccinati83,3%69,6
Non vaccinati16,7%63,2

50% con ciclo vaccinale completato da meno di 120 giorni

Terza dose di vaccino 17 soggetti

Commento e Interpretazione dei dati

La diminuzione dei casi, già registrata la settimana scorsa, ha assunto proporzioni più nette. Questa settimana osserviamo un calo dei ricoverati totali del 5,3%; in ordinario del 3,9% dei PER COVID e del 5,1% dei CON COVID; in intensiva del 6,2% dei PER COVID e del 7,7% dei CON COVID.

La percentuale di donne ricoverate in ordinario PER COVID permane intorno al 40%.

La percentuale dei vaccinati con ciclo completo è piuttosto alta ma ha arrestato la crescita: 75,8% rispetto al 76,4% della rilevazione precedente.

Le comorbidità fra i vaccinati persistono in gran numero mentre si registra un valore inferiore fra i non vaccinati.

La differenza di età fra vaccinati e non si mantiene in poco meno di 5 anni.  

Una diminuzione è osservata anche fra i pazienti in ordinario CON COVID che comunque aumentano in termini proporzionali rispetto ai PER COVID (55,4% dei ricoverati in ordinario in area COVID) e restano l’impegno principale dell’assistenza in questa area. La quota dei vaccinati è dell’84% in questo gruppo.

In Terapia intensiva la situazione è in leggera diminuzione, sia i PER COVID che i CON COVID diminuiscono di due unità. Il gruppo dei pazienti PER COVID rimane la maggioranza dei ricoverati nelle terapie intensive COVID.

La quota di donne resta bassa (36,7% nei PER COVID).

La proporzione dei vaccinati è ancora in aumento (73,3%) mentre diminuisce il numero di soggetti coperti da tre dosi di vaccino (13 rispetto a 16 della settimana scorsa).

Da notare un avvicinamento della media dell’età fra vaccinati e non vaccinati.

Il dato più eclatante è la quota di comorbidità che diventa assoluta 100% sia fra i vaccinati che fra i non vaccinati.

Fra i CON COVID si conferma una rilevante maggioranza di vaccinati (83,3%).  

Si nota che 17 vaccinati su 20 in questo gruppo è coperto da tre dosi di vaccino. Tale dato va interpretato alla luce della presenza esclusiva in terapia intensiva di soggetti comorbidi che, a causa della loro condizione, hanno maggiori probabilità di aver praticato un ciclo vaccinale completo.

Le indicazioni principali dell’attuale rilevazione possono essere così sintetizzate.

  • Si può affermare che siamo in una fase di calo dei ricoveri piuttosto netto. L’inversione di tendenza nell’andamento dei ricoveri, un po’ incerto nella settimana scorsa, ha preso consistenza. Anche se non si può parlare di crollo, il dato in declino in tutte le tipologie di ricoverati è un segno piuttosto evidente.
  • Anche nelle classi di età pediatriche la diminuzione è netta sia fra i PER che fra i CON COVID (vedi dopo).
  • Rimane alta la proporzione di vaccinati fra i ricoverati ed anche dei vaccinati con terza dose. Da una parte è verosimile che una non corretta tempistica della vaccinazione sia una concausa del fenomeno, e quindi una quota di ricoveri fra i vaccinati può essere recuperata guadagnando in tempestività nella somministrazione del booster.

È infine eclatante la situazione dei comorbidi, ormai unici ospiti delle terapie intensive.

I punti principali già indicati nei precedenti report e confermati dalla presente rilevazione sono:

  •  Il minor burden a carico della popolazione femminile, e in particolare la netta differenza di proporzioni nelle intensive, depone per una minore suscettibilità delle donne verso le forme gravi.
  • La situazione dei pazienti con comorbidità costituisce un tema prioritario. Ormai il 100% degli ospiti delle terapie intensive presenta comorbidità rilevanti e anche in ordinario si osservano percentuali altissime.  

Ciò detta indicazioni molto precise: a) necessità di un’adeguata copertura vaccinale per i soggetti fragili, ivi inclusa la somministrazione della quarta dose in tempi congrui, e recupero dei non vaccinati con fragilità b) necessità di predisporre interventi di prevenzione primaria per le persone con comorbidità che, pur se coperte da dosi adeguate di vaccino, possono andare incontro a quadri di COVID gravi.

  • I dati attuali confermano che la protezione vaccinale è rispettivamente crescente verso: l’infezione, l’ospedalizzazione, la terapia intensiva. Le differenze fra vaccinati e non sono evidenti nelle terapie intensive dei ricoverati PER COVID, meno nette fra i ricoverati PER COVID in ordinario, in cui, anche se la percentuale più alta è dei vaccinati, si è distanti dalla numerosità rispettiva delle due popolazioni di origine, mentre fra i ricoverati CON COVID ci si avvicina progressivamente alle proporzioni attese delle due categorie rispetto ai rispettivi bacini di popolazione di provenienza, pur rimanendone ancora distanti.
  • L’età dei ricoverati è mediamente più alta fra i vaccinati in tutti i gruppi. Le ipotesi fatte precedentemente circa le ragioni di questo restano aperte (interferenza dell’età sulla protezione vaccinale, collinearità fra età e comorbidità, diversa composizione per età delle due popolazioni).
  • La preponderanza dei casi CON COVID in area medica testimonia l’efficacia della protezione vaccinale da un lato e dall’altro la minor aggressività del virus attualmente circolante, determinando un aspetto nuovo dell’epidemia, rispetto al quale occorre organizzare adeguatamente l’assistenza. Anche la corretta interpretazione epidemiologica dell’impatto della pandemia deve tenere in conto questo aspetto.

C) Ricoveri pediatrici – 7 ospedali

Complessivamente sono 42 i pazienti sotto i 18 anni ricoverati PER o CON COVID fra cui un caso di MIS-C e una bambina CON COVID in terapia intensiva.

Diminuisce anche in queste classi di età il numero complessivo dei ricoverati             (-32,2%). I PER COVID in ordinario sono 25, in diminuzione (-28,5%). Le femmine continuano a essere in minoranza (36%). Questa settimana balzano agli occhi le differenze per classe di età. Sembra colpita esclusivamente la classe 0 – 4 anni con 24 ricoverati su 25. Un solo bambino è di età fra 5 e 11 anni e nessuno nella classe 12 – 18. La quota dei più piccoli (fra 0 e sei mesi) fa segnare una diminuzione scendendo dal 34,3% al 20% del totale.

Dei 5 bambini di età fra 0 e 6 mesi uno ha entrambi i genitori non vaccinati e un altro la madre non vaccinata.

Uno dei ricoverati presenta comorbidità rilevanti

È stato riportato un caso di MIS-C.

I bambini ricoverati CON COVID sono 16, in calo dopo l’aumento della settimana scorsa, e continuano ad essere una minoranza dei ricoverati in area COVID pediatrica. Il 62,5% è nella classe 0 – 4 anni, si osservano tre ricoverati fra i 5 e gli 11 anni e tre sopra i 12 anni, uno dei quali non vaccinato.

In terapia intensiva non si registrano ricoveri pediatrici PER COVID. Troviamo in intensiva solo una bambina CON COVID nella classe 0 – 6 mesi.

Il dato della pediatria, continuamente altalenante nel periodo precedente, questa settimana fa segnare una tendenza piuttosto netta verso la diminuzione dei casi sia PER che CON COVID.

Permane la situazione critica per i bambini più piccoli, da proteggere maggiormente attraverso la vaccinazione dei genitori. Infatti sembra che il COVID ormai colpisca, in forma più seria, quasi esclusivamente i bambini più piccoli.

D) Focus parti – 8 ospedali

Negli 8 ospedali partecipanti hanno partorito 265 donne di cui 10 (3,8%) con infezione da SARS-COV-2.

Complessivamente le donne vaccinate sono il 64,9%

La quota di vaccinate fra le donne senza infezione da SARS-COV-2 è il 63,9%

La quota di vaccinate fra le donne con infezione da SARS-COV-2 è il 90%

Nessuna delle donne con infezione aveva sintomatologia da COVID in atto.

Nessun neonato ha contratto l’infezione

Registriamo un nuovo calo proporzionale di casi dal 5,8% al 3,8% delle partorienti.

Non cambia di molto la proporzione delle donne vaccinate in totale e nel gruppo delle donne senza infezione permanendo non ottimale. Si conferma una maggiore percentuale di donne vaccinate fra quelle con infezione da SARS COV-2, dato che sorprende, anche se è riferito a numeri bassi.

Sembrano ancora necessari interventi informativi e counselling da parte dei medici curanti e dei ginecologi per arrivare a coperture vaccinali ottimali.

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