Report Ospedali sentinella – 3 maggio 2022

Report rilevazione ospedalizzati per COVID del 3/5/2022

La rilevazione N. 25 sui ricoverati per COVID-19 del 3/5/2022 include 18 nosocomi generalisti e quattro pediatrici. Il Policlinico San Martino di Genova non ha partecipato alla rilevazione odierna.

Al focus sulle partorienti hanno contribuito 8 nosocomi.

I dati sono stati raccolti alle ore 8,00 del 3/5/2022 e sono relativi ai pazienti presenti sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive.

I pazienti ricoverati per COVID sono distinti dai pazienti ricoverati con COVID, con la seguente definizione operativa:

Ricoverati PER COVID = pazienti con infezione da SARS-COV-2 con segni clinici, laboratoristici e radiografici di interessamento delle basse vie aeree

Ricoverati CON COVID = pazienti con infezione accertata da SARS-COV-2, senza segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare, il cui ricovero è determinato da altre patologie

I confronti si riferiscono ai dati dei 18 ospedali con l’esclusione del San Martino di Genova.

Ricoverati totali adulti (età 18 e oltre) – 18 ospedali

Complessivamente i pazienti adulti ricoverati (PER COVID + CON COVID) sia in reparto ordinario che in terapia intensiva sono 970 con una riduzione (-5,7%) rispetto alla settimana precedente. La distribuzione è la seguente.

A1) Pazienti ricoverati PER COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 18 ospedali

Totale 421 (45,1% dei ricoverati in area COVID)

Femmine 43,2%            Maschi 56,8%

Range di età 23 – 99 anni

 % sul totaleEtà media pond.Comorbidità
Vaccinati74,1%75,882%
Non vaccinati25,9%73,588,1%

Vaccinati da meno di 120 giorni 52,3%

Vaccinati da 120 giorni e oltre 47,7%

A2) Pazienti ricoverati CON COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 18 ospedali

Totale 512 (54,9% dei ricoverati in area COVID)

Femmine 44,1% Maschi 55,9%

 % sul totaleEtà media pond.
Vaccinati84,4%75,2
Non vaccinati15,6%69,8

B1) Pazienti ricoverati PER COVID in terapia intensiva – 18 ospedali    

Totale 18 (48,6% dei ricoverati in area TI COVID)

Femmine 38,8%            Maschi 61,2%

 % sul totaleEtà media pond.ComorbiditàRange età
Vaccinati72,2%6492,3%27- 81
Non vaccinati27,8%74100%67 – 83

Vaccinati da meno di 120 giorni 38,5%

Vaccinati da 120 giorni e oltre 61,5%

Vaccinati con tre dosi 10

B2) Pazienti ricoverati CON COVID in terapia intensiva – 18 ospedali

Totale 19 (51,4% dei ricoverati in area TI COVID)

Femmine 47,4%            Maschi 52,6%

 % totaleEtà media pond.
Vaccinati89,5%70,2
Non vaccinati10,5%76

35,3% con ciclo vaccinale completato da meno di 120 giorni

Terza dose di vaccino 16 soggetti

Commento e Interpretazione dei dati

Questa settimana l’andamento dei casi si riferisce a 18 ospedali in quanto il San Martino di Genova non ha inviato i dati. I confronti sono dunque calcolati sul pool degli ospedali tolto il San Martino.

La situazione nelle ultime settimane presenta una debole variabilità. La rilevazione  scorsa ha evidenziato un aumento, questa settimana una diminuzione (- 5,7% dei casi totali). In ordinario si registra un calo del 12,3% dei ricoverati PER COVID e una stabilità dei CON COVID.

Anche nelle terapie intensive si verifica un piccolo calo -2 ricoverati PER COVID e -1 CON COVID.  

La percentuale di donne ricoverate in ordinario PER COVID permane intorno al 40%.

La percentuale dei vaccinati con ciclo completo tende a essere piuttosto alta in ordinario anche se meno alta della settimana precedente (74,1% fra i PER COVID)

Le comorbidità fra i vaccinati persistono in gran numero come anche fra i non vaccinati.

Si conferma un riavvicinamento nell’età media di vaccinati e non.  

I pazienti in ordinario CON COVID aumentano di tre unità e restano la maggioranza dei ricoverati in ordinario in area COVID. La quota dei vaccinati è dell’84,4% in questo gruppo.

In Terapia intensiva la situazione è in leggera diminuzione, i PER COVID, dopo il netto calo della settimana scorsa scendono ancora di due unitàe i CON COVID di una unità. Le numerosità dei pazienti si equivalgono fra PER e CON COVID.

La quota di donne scende di nuovo questa settimana e costituisce il 38,8% nei PER COVID in intensiva.

La proporzione dei vaccinati torna ad alzarsi (72,2%).

Persiste lo strano ribaltamento della media dell’età fra vaccinati e non vaccinati. La differenza di 17 anni registrata la settimana scorsa pur scendendo a 10 resta alta e di segno opposto rispetto a quanto osservato in tutto il periodo della rilevazione. Osservando il range delle età dei due gruppi si evince che una piccola quota di giovani vaccinati abbassa la media.

La presenza di comorbidità si conferma altissima sia fra i vaccinati (tutti tranne uno) che fra i non vaccinati dove fa segnare di nuovo il 100%.

Fra i CON COVID la proporzione di vaccinati si avvicina molto a quella della popolazione generale (89,5%). Sembra quindi che la positività al COVID senza sintomi relativi sia distribuita equamente fra le due popolazioni.  

Si nota che quasi tutti i vaccinati in questo gruppo sono coperti da tre dosi di vaccino. Tale dato va interpretato alla luce della massiccia presenza in terapia intensiva di soggetti comorbidi che, a causa della loro condizione, hanno maggiori probabilità di aver praticato un ciclo vaccinale completo.

Le indicazioni principali dell’attuale rilevazione possono essere così sintetizzate.

  1. Si può affermare che la fase attuale è di sostanziale stabilità con una leggera tendenza al miglioramento, più evidente questa settimana nei ricoveri ordinari.
  2. Nelle classi di età pediatriche i ricoverati tornano a diminuire, dopo il netto aumento della settimana scorsa. È di rilievo però la presenza di quattro casi PER COVID in terapia intensiva che rompe la loro quasi totale assenza nel periodo precedente (vedi dopo).
  3. Rimane alta la proporzione di vaccinati fra i ricoverati ed anche dei vaccinati con terza dose. Si rinforza la convinzione della necessità di una maggiore attenzione nei tempi di somministrazione del vaccino.

È ormai assodata la delicata situazione dei comorbidi, ormai quasi unici ospiti delle terapie intensive.

I punti principali già indicati nei precedenti report e confermati dalla presente rilevazione sono:

  1.  Il minor burden a carico della popolazione femminile, e in particolare la netta differenza di proporzioni nelle intensive, depone per una minore suscettibilità delle donne verso le forme gravi.
  2. La situazione dei pazienti con comorbidità costituisce un tema prioritario. Ormai circa il 100% degli ospiti delle terapie intensive presenta comorbidità rilevanti e anche in ordinario si osservano percentuali altissime.  Ciò detta indicazioni molto precise: a) necessità di un’adeguata copertura vaccinale per i soggetti fragili, con la giusta tempistica, ivi inclusa la somministrazione della quarta dose e il recupero dei non vaccinati con fragilità b) necessità di predisporre interventi di prevenzione primaria per le persone con comorbidità che, pur se coperte da dosi adeguate di vaccino, possono andare incontro a quadri di COVID gravi.
  3. I dati attuali confermano che la protezione vaccinale è rispettivamente crescente verso: l’infezione, l’ospedalizzazione, la terapia intensiva. Le differenze rilevate fra vaccinati e non nei vari setting assistenziali lo dimostrano ormai con chiarezza.
  4. L’età dei ricoverati è mediamente più alta fra i vaccinati in tutti i gruppi. Le ipotesi fatte precedentemente circa le ragioni di questo restano aperte (interferenza dell’età sulla protezione vaccinale, collinearità fra età e comorbidità, diversa composizione per età delle due popolazioni).
  5. La preponderanza dei casi CON COVID sia in area medica che nelle intensive testimonia l’efficacia della protezione vaccinale da un lato e dall’altro la minor aggressività del virus attualmente circolante.

C) Ricoveri pediatrici – 7 ospedali

Complessivamente sono 60 i pazienti sotto i 18 anni ricoverati PER o CON COVID fra cui due casi di MIS-C e quattro bambini ricoverati in terapia intensiva PER COVID.

La situazione subisce un leggero miglioramento rispetto alla settimana scorsa con una diminuzione complessiva dei ricoverati di cinque unità. I PER COVID in ordinario sono 35, stabili. Le femmine tornano in minoranza (42,9%). Si conferma la prevalenza di casi nelle classi d’età più giovani (60% nella classe 0 – 4) ma in misura meno netta rispetto alle settimane passate, e diminuisce il numero dei bambini sotto i sei mesi (22,9% del totale). Questa settimana l’epidemia sembra più consistente fra i ragazzi più grandi ne troviamo cinque fra 5 e 11 anni e nove nella classe 12 – 18, di cui ben sette non vaccinati.

Degli 8 bambini di età fra 0 e 6 mesi due hanno entrambi i genitori non vaccinati e uno il padre non vaccinato.

Sei dei ricoverati presentano comorbidità rilevanti

Sono riportati due casi di MIS-C.

I bambini ricoverati CON COVID sono 21, in calo rispetto alla settimana precedente e continuano ad essere una minoranza dei ricoverati in area COVID pediatrica. Il 38,1% è nella classe 0 – 4 anni, e un solo bambino è sotto i sei mesi di età. Si osservano sei ricoverati fra i 5 e gli 11 anni e sette sopra i 12 anni, di cui cinque non vaccinati.

In terapia intensiva troviamo quattro bambini ricoverati PER COVID. Si tratta di due maschi e due femmine, uno della classe 0 – 4, uno della classe 5 – 11 e due della classe 12 – 18 entrambi non vaccinati. Due bambini hanno comorbidità rilevanti.

Nessun bambino è in terapia intensiva CON COVID.

L’andamento dei dati in pediatria si conferma poco prevedibile e con frequenti oscillazioni. Dopo il calo progressivo registrato all’inizio del mese scorso ora si può parlare di una sostanziale stabilità. 

Sembra cambiata la distribuzione per classi di età. Mentre fino alla metà del mese di aprile sembrava che l’epidemia riguardasse quasi esclusivamente i bambini più piccoli, nelle ultime due settimane sono diminuiti i ricoveri nella classe 0-4 e sono aumentati i casi fra i ragazzi più grandi.

D) Focus parti – 8 ospedali

Negli 8 ospedali partecipanti hanno partorito 239 donne di cui 16 (6,7%) con infezione da SARS-COV-2.

Complessivamente le donne vaccinate sono il 65,3%

La quota di vaccinate fra le donne senza infezione da SARS-COV-2 è il 63,7%

La quota di vaccinate fra le donne con infezione da SARS-COV-2 è l’87,5%

Una delle donne con infezione aveva sintomatologia da COVID in atto.

Nessun neonato ha contratto l’infezione

Ritorna una leggera discesa dei casi dal 7,8% al 6,7% delle partorienti.

Non cambia di molto la proporzione delle donne vaccinate in totale e nel gruppo delle donne senza infezione permanendo non ottimale. Si conferma una maggiore percentuale di donne vaccinate fra quelle con infezione da SARS COV-2, tale dato che continua a manifestarsi da diverse settimane sorprende, anche se è riferito a numeri bassi.

Sembrano ancora necessari interventi informativi e counselling da parte dei medici curanti e dei ginecologi per arrivare a coperture vaccinali ottimali.

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