Report Ospedali sentinella – 8 marzo 2022

Report rilevazione ospedalizzati per COVID del 8/3/2022

La rilevazione N. 17 sui ricoverati per COVID-19 del 8/3/2022 include 19 nosocomi generalisti e quattro pediatrici.

Al focus sulle partorienti hanno contribuito 8 nosocomi.

I dati sono stati raccolti alle ore 8,00 del 8/3/2022 e sono relativi ai pazienti presenti sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive.

I pazienti ricoverati per COVID sono distinti dai pazienti ricoverati con COVID, con la seguente definizione operativa:

Ricoverati PER COVID = pazienti con infezione da SARS-COV-2 con segni clinici, laboratoristici e radiografici di interessamento delle basse vie aeree

Ricoverati CON COVID = pazienti con infezione accertata da SARS-COV-2, senza segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare, il cui ricovero è determinato da altre patologie

È stata raccolta la data dall’ultima vaccinazione (meno di 120 giorni e oltre 120 giorni) ma alcuni ospedali, limitatamente ai ricoveri ordinari, non sono stati in grado di rilevarlo.

Ricoverati totali adulti (età 18 e oltre) – 19 ospedali

Complessivamente i pazienti ricoverati (PER COVID + CON COVID) sia in reparto ordinario che in terapia intensiva sono 970 in ribasso rispetto alla settimana precedente (– 16,2%) con la distribuzione che segue.

A1) Pazienti ricoverati PER COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 19 ospedali

Totale 445 (50% dei ricoverati in area COVID)

Femmine 43,1% Maschi 56,9%

Range di età 21 – 99 anni

 % sul totaleEtà media pond.Comorbidità
Vaccinati62,7%74,190,3%
Non vaccinati37,3%72,471,1%

Vaccinati da meno di 120 giorni 55,9%

Vaccinati da 120 giorni e oltre 44,1%

A2) Pazienti ricoverati CON COVID nei reparti di area medica, incluse le terapie sub intensive ed escluse le terapie intensive – 19 ospedali

Totale 445 (50% dei ricoverati in area COVID)

Femmine 48,8% Maschi 51,2%

 % sul totaleEtà media pond.
Vaccinati79,5%72,9
Non vaccinati20,5%71,6

B1) Pazienti ricoverati PER COVID in terapia intensiva – 19 ospedali    

Totale 57 (71,2% dei ricoverati in area TI COVID)

Femmine 24,6% Maschi 75,4%

 % sul totaleEtà media pond.ComorbiditàRange età
Vaccinati42,1%65,491,7%43 – 85
Non vaccinati57,9%63,560,1%28 – 87

Vaccinati da meno di 120 giorni 45,8%

Vaccinati da 120 giorni e oltre 54,2%

Vaccinati con tre dosi 11

B2) Pazienti ricoverati CON COVID in terapia intensiva – 19 ospedali

Totale 23 (28,8% dei ricoverati in area TI COVID)

Femmine 43,5% Maschi 56,5%

 % totaleEtà media pond.
Vaccinati82,6%66,2
Non vaccinati17,4%65,7

84,2% con ciclo vaccinale completato da meno di 120 giorni

Commento e Interpretazione dei dati

Anche questa settimana si registra un calo in tutti i gruppi di ricoverati esaminati. Il totale dei pazienti adulti in area COVID è diminuito del 16,2% rispetto alla settimana precedente, una riduzione minore di quella osservata con la scorsa rilevazione.

In regime ordinario fra i ricoverati PER COVID si nota un calo più consistente (-20,4%).

La quota di donne continua è in leggera risalita pur rimanendo poco al di sopra del 40%. È stabile la percentuale dei vaccinati con ciclo completo (62,7%). Permane piuttosto alta la proporzione dei vaccinati da meno di 120 giorni.

È ormai una costante l’elevata presenza di comorbidità fra i vaccinati.

Anche la differenza di età fra vaccinati e non è un dato consolidato, anche se i valori si stanno riavvicinando.

È meno netta la discesa dei ricoverati CON COVID (- 9,7%) leggermente inferiore a quanto fatto registrare la scorsa settimana.

È rilevante osservare che i pazienti CON e PER COVID si equivalgono. Ormai la metà dei ricoverati in area COVID lo è per motivi diversi dalla patologia in questione.  Si conferma la differenza con i PER COVID quanto a proporzioni fra donne e uomini, qui pressoché equivalenti. La quota dei vaccinati rimane la più alta in questo gruppo, mentre permane una sia pur modesta differenza di età fra vaccinati e non, più limitata rispetto ad altri gruppi.

In Terapia intensiva il decremento fra i PER COVID è più netto (-27,8%)

La quota di donne permane bassa (24,6%).

La proporzione dei vaccinati diminuisce rispetto alla scorsa rilevazione attestandosi al 42,1%.  La presenza di comorbidità è del tutto simile a quella registrata precedentemente (91,7% fra i vaccinati, 60,1% fra i non vaccinati).

L’età media dei non vaccinati tende ad avvininarsi a quella dei vaccinati, lo scarto si sta riducendo a due anni circa.

Il 45,8% dei vaccinati lo è da meno di 120 giorni, mentre le persone vaccinate con terza dose scendono a 11.

Cala di poco anche il gruppo dei ricoverati CON COVID in terapia intensiva che rappresenta il 28,8% dei ricoverati in tali reparti. In questo gruppo c’è una chiara maggioranza di vaccinati (82,6%).  

Si nota anche una proporzione importante di vaccinati con ultima dose risalente a meno di 120 giorni (84,2%).

Rispetto alle precedenti settimane le indicazioni specifiche dell’attuale rilevazione sono le seguenti:

  1. Il calo dell’impatto dell’epidemia continua a scendere anche se in misura inferiore a quanto registrato la settimana precedente.

Per capire meglio l’andamento dell’epidemia occorre continuare il monitoraggio, anche in relazione al leggero aumento dei casi rilevato da altre fonti nazionali sia per i casi che per i ricoveri. È necessario infatti capire se i dati registrati nella presente rilevazione non confermano la risalita dell’epidemia oppure se il leggero aumento degli ultimissimi giorni non abbia inciso sulla generale diminuzione delle persone ricoverate provocando solo un suo rallentamento. La prossima rilevazione sarà pertanto essenziale per capire appieno l’andamento del fenomeno.

Il trend anche nelle classi di età pediatriche continua a essere in discesa. Si riducono anche i pazienti CON COVID. Il fenomeno permane concentrato fra i bambini più piccoli (vedi dopo).  

  • I CON COVID sono ormai la metà dei ricoverati in area COVID. Grazie alla rilevazione di FIASO il fenomeno dei ricoveri assume aspetti diversi e indica strade assistenziali nuove. Su questo punto sono previsti necessari approfondimenti.
  • I ricoverati che hanno effettuato l’ultima dose di vaccino da meno di 120 giorni continua ad aumentare, raggiungendo percentuali particolarmente elevate fra i CON COVID. Come già ribadito precedentemente tale fenomeno va analizzato meglio, anche tramite una rilevazione ad hoc per distinguere i vari casi.

Per il resto si riprendono i punti principali già indicati nei precedenti report e di nuovo confermati ovvero:

  1.  Il calo più netto fra le donne e fra le persone sane è confermato. La continua registrazione di una percentuale di donne inferiore al 30% nelle terapie intensive e intorno al 40% nei reparti ordinari non può essere considerata casuale e depone per una minore suscettibilità delle donne verso le forme gravi, pur essendo l’infezione equamente ripartita fra i due sessi, come si intuisce dalla parità fra i due generi fra i ricoverati CON COVID.
  • La predisposizione dei pazienti con comorbidità, che, anche se vaccinati, possono andare incontro a forme gravi, costituisce un tema prioritario. La lieve crescita della proporzione dei vaccinati in terapia intensiva va letta in parallelo all’andamento delle comorbidità e in relazione al rallentamento della pandemia. In altri termini, il virus gira di meno ed è meno aggressivo, dunque colpisce in modo più severo le persone più suscettibili, quelle con comorbidità, che sono più numerose fra i vaccinati.
  • È evidente la protezione vaccinale rispettivamente crescente verso: l’infezione, l’ospedalizzazione, la terapia intensiva. Le differenze fra vaccinati e non sono evidenti nelle terapie intensive dei ricoverati PER COVID, meno nette fra i ricoverati PER COVID in ordinario, ma sempre assai distanti dalla numerosità rispettiva delle due popolazioni, mentre fra i ricoverati CON COVID ci si avvicina progressivamente alle proporzioni attese delle due categorie rispetto ai rispettivi bacini di popolazione di provenienza, pur rimanendone ancora distanti.
  • L’età dei ricoverati è mediamente più alta fra i vaccinati. Osserviamo tale fenomeno sia fra i ricoverati PER COVID che CON COVID. Le ragioni di questo possono essere molteplici: l’ipotesi che l’età sia un fattore interferente con la protezione vaccinale, la collinearità fra età e comorbidità, ma anche la possibile diversa composizione per età delle popolazioni dei vaccinati e dei non vaccinati. Di converso nelle ultime rilevazioni si nota uno scarto di età progressivamente minore. È importante seguire questo andamento nel tentativo di evidenziarne le cause.
  • Si è raggiunta una pari numerosità dei ricoverati CON COVID e di quelli PER COVID in area medica. Questo fenomeno testimonia una situazione in cui l’efficacia della protezione vaccinale da un lato e dall’altro la minor aggressività del virus attualmente circolante determinano un aspetto nuovo dell’epidemia, rispetto al quale occorre organizzare adeguatamente l’assistenza. Come già più volte affermato, anche la corretta interpretazione epidemiologica dell’impatto della pandemia deve tenere in conto questo aspetto.
  • Si ribadisce l’estrema importanza di un intervento vaccinale verso i fragili non vaccinati, e di interventi di prevenzione primaria per le persone con comorbidità che, pur se coperte da dosi adeguate di vaccino, possono andare incontro a quadri di COVID gravi.

C) Ricoveri pediatrici – 7 ospedali

Complessivamente sono 44 i pazienti sotto i 18 anni ricoverati PER o CON COVID di cui 2 in terapia intensiva, e 4 pazienti con MIS-C.

In queste classi di età si registra un nuovo calo del numero dei ricoverati in ordinario (-14,3%) e una sola bambina ricoverata PER COVID ed un’altra CON COVID nelle terapie intensive.

Nei reparti ordinari i ricoverati PER COVID sono 27, tre meno della settimana precedente il 37% femmine e il 63% maschi. La malattia continua ad interessare in modo marcato la classe di età 0-4 anni, la cui proporzione è sempre molto alta (74,1%). Anche la quota dei più piccoli (fra 0 e sei mesi) è rilevante (48,1% del totale).

Permane basso il numero dei soggetti delle altre classi di età: 3 fra i 5 e gli 11 anni e 4 fra i 12 e i 18 di cui tre non vaccinati.

Dei 13 bambini di età fra 0 e 6 mesi 5 hanno entrambi i genitori non vaccinati e uno il solo padre vaccinato.

10 bambini presentano comorbidità rilevanti

Sono stati riportati 4 casi di MIS-C

I bambini ricoverati CON COVID sono 15, in leggero calo rispetto alla settimana passata. 4 sono nella classe 0 – 4 anni, 5 fra i 5 e gli 11 anni e 6 sopra i 12 anni uno dei quali non vaccinato.

In terapia intensiva troviamo una bambina sotto i sei mesi.

Un’altra bambina è in terapia intensiva CON COVID ricoverata per altri motivi, sotto i sei mesi di età i genitori non sono vaccinati.

La classe di età più giovane è la più colpita, tale dato costante nel tempo indica la necessità di proteggere i bambini più piccoli, soprattutto attraverso la vaccinazione dei genitori. Anche se i casi diminuiscono, l’attenzione verso i soggetti più piccoli rimane prioritaria. Che il COVID provochi quadri di maggior impegno nei bambini più piccoli è testimoniato anche dalle diverse proporzioni di soggetti della classe 0-4 anni nei PER COVID rispetto ai CON COVID in cui sono addirittura prevalenti le altre classi di età.

Si ripete per completezza che anche per i casi pediatrici occorre mettere in atto gli opportuni interventi organizzativi rispetto ai nuovi profili di patologia che si presentano (pazienti CON COVID).

Fra i ragazzi sopra i 12 anni i casi sono pochi e si concentrano sui soggetti non vaccinati.

Permane la situazione rassicurante circa i ricoveri in terapia intensiva.

D) Focus parti – 8 ospedali

Negli 8 ospedali partecipanti hanno partorito 267 donne di cui 17 (6,3%) con infezione da SARS-COV-2. Complessivamente le donne vaccinate sono il 66,3%.

La quota di vaccinate nelle donne senza infezione da SARS-COV-2 è il 65,6%

La quota di vaccinate nelle donne con infezione da SARS-COV-2 è il 76,5%

Una delle donne con infezione aveva sintomatologia in atto.

Nessun neonato ha contratto l’infezione.

Aumenta nettamente rispetto alla scorsa rilevazione la proporzione delle donne vaccinate in entrambi i gruppi (con e senza infezione da SARS-COV-2).

Risulta in leggerissima diminuzione il numero dei casi (dal 6,8% al 6,3%).

Anche se la percentuale delle donne vaccinate è ancora bassa, conforta il progressivo aumento in breve tempo di tale proporzione.

Per arrivare a numeri ottimali occorrono ancora interventi informativi e counselling da parte dei medici curanti e dei ginecologi.

Questo articolo è stato pubblicato in Ospedali sentinella e taggato , , , .