Sostenibilità, equità e gestione dell’innovazione in ambito dispositivi e diagnostica in vitro

“L’innovazione è la scelta di come vuoi risolvere i problemi di oggi e creare il mondo di domani”. Lo ha sottolineato oggi il  vicepresidente FIASO, Carlo Nicora, durante l’incontro promosso a Roma dal Prof. Federico Lega della School of Management della Università degli Studi di Milano in collaborazione con Age.na.s sul tema della gestione dell’innovazione dei dispositivi e di diagnostica in vitro.
In particolare per le aziende sanitarie, che sono il punto di ricaduta dell’innovazione nel percorso del paziente, è fondamentale garantire che le risorse sanitarie siano allocate in modo efficace ed efficiente, promuovendo l’accesso equo alle tecnologie sanitarie e migliorando la qualità delle cure fornite ai pazienti.

L’incontro prevedeva la presentazione di un documento del gruppo di lavoro coordinato dal Prof. Lega con la condivisione e riflessioni con alcuni rappresentanti delle istituzioni, delle regioni, delle aziende sanitarie e degli esperti, su alcun tempi di interesse quali i criteri di inclusione nei LEA, la definizione delle tariffe e la loro uniformazione tra le Regioni, la governance e la struttura del processo decisionale tra livello nazionale e regionale.

L’evoluzione tecnologica si sta intensificando, con un impatto significativo sul carico di lavoro per le valutazioni di merito, sull’accesso delle nuove tecnologie nel mercato e sulla relativa tariffazione. La pressione generata dal “volume” dell’innovazione da valutare ed introdurre nel SSN può condurre ad un allungamento dei tempi di accesso e disponibilità della stessa, dovuta anche dall’intensificarsi della variabilità tra le Regioni, già oggi nell’ordine di mesi.

Il dott. Marco Marchetti, direttore della UOC HTA di Age.na.s, ha riportato i dati rassicuranti sullo stato di avanzamento del programma nazionale HTA dispositivi medici 2023-2025, anche alla luce della prossima entrata in vigore, gennaio 2025, del regolamento europeo sull’HTA (REHTA) riguardante sia Farmaci che Dispositivi Medici.

Ulteriori spunti proposti sono stati il ruolo delle Regioni e/o la creazione di una Rete delle Regioni nel percorso della valutazione HTA, con un’attivazione da parte di Age.na.s, riconoscendo un’esperienza sul campo già consolidata in ambiti specialistici o in settori specifici. Altro ruolo per le Regioni, non meno importante per le aziende sanitarie, è quello della definizione e dell’utilizzo di strumenti per il governo dell’innovazione nel proprio territorio che significa capacità di programmazione, quantificazione delle domanda espressa (o l’individuazione di soglie progressive da intercettare nel tempo) e la capacità erogativa del sistema con le risorse umane e tecnologiche disponibili, dati necessari per la conseguente sostenibilità economica dell’innovazione stessa. Ultima sottolineatura positiva è stata quella dei Centri Collaborativi,previsti dal programma nazionale HTA, (IRCCS, Aziende Ospedaliere, Aziende Sanitarie) come produttori di valutazioni HTA ma anche i criteri di selezione degli stessi condizione strategica per un processo di valutazione efficiente ed efficace. Questi stessi centri potrebbero anche diventare riferimento per le aziende produttrici non solo per dimostrare la sicurezza del dispositivo, ma anche per l’efficacia clinica,  il valore terapeutico, l’efficacia economica (anche nel caso di dispositivi diversi ma con sovrapponibilità terapeutica) e l’impatto sul sistema sanitario.

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